Dopo l’approvazione avvenuta alla Camera della riforma del processo civile, che ora passa all’esame di Palazzo Madama, il ministro della Giustizia Alfano ha mostrato grande soddisfazione: “Siamo molto contenti perche’ i processi civili in Italia hanno avuto una durata di 10 anni una cosa inaccettabile per qualsiasi cittadino. Noi vogliamo velocizzare a abbiamo trovato dei modi per riuscirci : innanzitutto un massiccio uso delle tecnologie, dell’informatica e di internet per adeguare i tempi dei processi alla modalita’ di procedere dei nostri uffici. In secondo luogo severe punizioni per chi gioca ad allungare i tempi dei processi. Inoltre sentenze brevi e chiare comprensibili a tutti i cittadini. E infine abbiamo agevolato la mediazione civile, cioe’ la possibilita’ delle parti di mettersi d’accordo fra di loro per non portare la lite in tribunale e far si che si possa avere risposta alla domanda di giustizia entro quattro mesi. Il passo successivo sara’ quello della semplificazione dei riti. “In Italia ne esistono quasi 30 nel processo civile – dice Alfano -, noi li vogliamo smaltire e diminuire. Poi passeremo alla riforma della giustizia in ambito costituzionale”.
Infine Alfano ha annunciato un “possibile” provvedimento ad hoc per tenere sempre aperti i tribunali. Dalla riforma della giustizia complessiva non compare piu’ l’accorciamento delle ferie da 45 a 30 come previsto in un primo momento. Ma, dice il ministro, “i tribunali e la giustizia rappresentano un servizio essenziale e i servizi essenziali non vanno in ferie. Questo e’ il nostro principio”. “Non intendiamo toccare il diritto soggettivo alle ferie di avvocati, magistrati e degli altri operatori di giustizia, ma stiamo individuando una soluzione tecnica su cui concordare in Parlamento per far si che i tribunali restino sempre aperti”