Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini si appella al presidente del Consiglio e al presidente della Camera, affinché difenda il ruolo e le prerogative della Camera.
“Siamo rimasti sconcertati – ha esordito Casini riferendosi alla comunicazione fatta dal ministro dell’Economia in Aula- dalle parole dell’onorevole Tremonti, per l’assoluta inutilità che attribuisce evidentemente al ruolo del Parlamento. Oggi, in tutti i giornali odierni è enunciato un proposito del Presidente del Consiglio. Come lei sa, noi non lo demonizziamo affatto e non lo riteniamo affatto il male di questo Paese (come altri dell’opposizione), ma egli ha enunciato a più riprese, nella giornata di ieri, il suo proposito di ricorrere maggiormente rispetto a quanto fatto finora alla decretazione d’urgenza, in quanto questo deve diventare lo strumento ordinario del Governo del nostro Paese”.
“Con molta serenità – ha proseguito- credo che dobbiamo su questo fare un punto politico e istituzionale in Parlamento, perché la decretazione d’urgenza è stata usata come non mai all’inizio di questa legislatura. Sono state poste questioni di fiducia come non mai, anche espropriando il Parlamento di discussioni importanti”.
“Ora, il nostro Paese, che ha un sistema parlamentare finché la Costituzione non viene cambiata, – ha sottolineato Casini- si trova in una condizione paradossale. Nel presidenzialismo americano, in ore come queste, si ricerca il confronto tra repubblicani e democratici in Parlamento. Noi, dopo tutto quello che si è vissuto in questi mesi, in cui il Parlamento praticamente ha registrato il ruolo di passacarte, nella migliore delle ipotesi, ci sentiamo dire che bisogna andare ancora più avanti sulla strada della decretazione d’urgenza”.
“Non si tratta di un problema di rapporto tra la maggioranza e opposizione: è un problema istituzionale di rapporto -ha notato Casini rivolgendosi a Fini- tra Parlamento e Governo di cui lei, signor Presidente, è il primo depositari. Poiché noi sappiamo che per la sua lunga tradizione parlamentare lei è – al di là delle posizioni legittime che ciascuno di noi può avere sulle riforme istituzionali – un convinto assertore della difesa del Parlamento, le chiediamo di mostrarlo nei fatti, perché credo che la deriva che abbiamo assunto porterà probabilmente, nella prossima legge finanziaria, a presentare un emendamento per l’abolizione degli enti inutili, tra i quali si classificherà il Parlamento. Se non restituiamo un minimo di dignità al nostro ruolo, veramente diamo un grande colpo alla credibilità del Parlamento”.
“Vorrei dire sommessamente al Presidente del Consiglio, al quale auguro evidentemente buon lavoro, come in tutti questi momenti difficili, che è necessario andare esattamente nella direzione opposta e che non espropriare il Parlamento e venire in Parlamento sarà conforto anche per una maggioranza che sicuramente soffre di un’ansia da prestazioni ma, poiché ha i numeri e la qualità, stia serena e tranquilla e consenta anche a noi – ha concluso il leader dell’Udc- di essere utili all’Italia”.