Alitalia: stop alla trattativa, per la CAI non ci sono le condizioni per proseguire

di isayblog4 21 views0

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Un duro stop anche se non sembra ancora arrivato il momento della rottura formale nella difficile ricerca di un’intesa con i sindacati.
“Dopo sette giorni” di trattativa per la Cai, la società della cordata di imprenditori italiani creata per salvare Alitalia, “non ci sono le condizioni per proseguire le trattative”.
“Evidentemente – fanno sapere dalla Cai- non ci si rende conto della drammaticità della situazione Alitalia e della necessità di una profonda discontinuità rispetto al passato che il piano di salvataggio richiede”.
“Le condizioni oggettive fanno temere il peggio”, aveva avvertito il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. E per tutta la notte si è lavorato ad una difficile opera di mediazione.
L’esito è arrivato dopo molte ore, quando è già mattina. Cgil, Cisl, Uil e Ugl parlano di “insormontabili difficoltà” ma confermano la disponibilità a “fermare gli orologi e aggiornare la ripresa della trattativa”.

Una pausa di riflessione, dunque, prima di ricominciare un serrato confronto che risulterà decisivo per le sorti della compagnia e delle persone che vi lavorano. Ma proprio lo stop al confronto, secondo il leader della Uil, Luigi Angeletti, “significa che la firma non era vicina”.

Ma il ministro del Lavoro indica che il commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi potrebbe oggi stesso avviare le procedure per la mobilità dei dipendenti “perché é tenuto a farlo”.
Insomma, Sacconi ha fatto capire che nella notte si è stati vicinissimi al fallimento delle trattative con i sindacati sul piano per salvare Alitalia: “La rottura non c’è stata – ha detto – solo perché alla fine è emersa un po’ di buona volontà”.

Intanto la vicenda si gioca anche sulle dichiarazioni rilasciate a margine degli incontri. Come quella di Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa San Paolo, che sta dietro a Cai, secondo cui i lavoratori della compagnia “non si rendono conto della situazione in cui si trova Alitalia, in particolare i piloti”.

E le prime reazioni arrivano anche dal mondo della politica.
E’ il centrodestra a prendere la parola. Mentre Daniele Capezzone (FI) e Gianfranco Rotondi (Dca) mettono le mani avanti facendo sapere che un eventuale fallimento sarà da addossare alla responsabilità dei sindacati, il leghista Roberto Calderoli mette l’accento sul fatto che in un modo o nell’altro la questione andrà a chiudersi, con sollievo per le casse pubbliche: “Quello che a me interessa – ha detto il ministro della Semplificazione – è quello che non pagheremo più per il sistema Alitalia, perché fintanto che Alitalia è rimasta una cosa pubblica regolarmente abbiamo continuare a dare. Chiudiamo questa vicenda, che mi auguro si chiuda già oggi stesso, con la certezza che il cittadino non dovrà più dare una lira in futuro per Alitalia”.

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