“Siamo intervenuti e abbiamo evitato la svendita dell’Alitalia”. Con queste parole Silvio Berlusconi ha commentato l’operazione di salvataggio della compagnia di bandiera italiana, varata dal Consiglio dei ministri giovedì 28 agosto nel corso del Consiglio dei Ministri. Il governo, attraverso la modifica della Legge Marzano, ha agito su due fronti: un disegno di legge delega e un decreto legge per dare immediata attuazione alle misure piu’ urgenti sono il fulcro dell’operazione alla base del rilancio dell’Alitalia.
Nel comunicato emesso al termine del Cdm, viene spiegato che l’azione del Governo si basa su due punti cardine in materia di riforma delle procedure di amminsitrazione straordinaria delle grande aziende in crisi. Il primo riguarda “il superamento della contrapposizione fra tutela dei creditori e conservazione degli organismi produttivi, in favore di un contemperamento delle due esigenze solo apparentemente contrapposte e in realta’ finalizzate a soddisfare l’interesse comune al mantenimento in vita dell’impresa”.
L’altro e’ invece quello di “evitare, fino a dove possibile, la procedura di liquidazione e la possibilita’ di avvalersi degli strumenti flessibili di soluzione della crisi di grande impresa pur in caso di intervento pubblico”. Il decreto legge, innanzitutto fissa la durata dell’amministrazione straordinaria da 1 a 2 anni, prorogabili di un altro anno in casi eccezionali e consente al commissario straordinario, nominato dal premier o dal ministro per lo Sviluppo economico, di disporre la cessione di asset d’azienda anche prima che il suo programma di ristrutturazione venga approvato dallo stesso ministero. Previsto inoltre che il commissario provveda all’individuazione dell’acquirente tramite trattativa privata o in esclusiva e fissi il prezzo in base a una perizia redatta da un primario istituto. Altro passaggio fondamentale riguarda le deroghe all’Antitrust. Il decreto dispone infatti definisce che “le operazioni di concentrazione connesse, contestuali o previste nel programma non soggette a autorizzazione ai sensi della normativa antitrust”. Previste infine misure a tutela dei lavoratori e dei piccoli risparmiatori attraverso il ricorso al fondo per la tutela del risparmio. Sul fronte del partner internazionale, oggi Air France ha confermato l’intenzione di rimanere partner strategico dell’Alitalia attraverso una quota di minoranza nella nuova compagnia.
Il presidente Berlusconi ha infatti precisato che la maggioranza del capitale della nuova Alitalia restera’ in mani italiane, mentre i partner esteri potranno avere solo quote minoritarie. Berlusconi ha inoltre anticipato che gli esuberi saranno meno di quelli previsti nel vecchio piano Air France e che comunque nessuno sara’ lasciato per strada, ma i sindacati preannunciano battaglia, con la Fit-Cisl che giudica l’ammontare degli esuberi, anche se non ancora ufficialmente quantificato, di “difficilissima gestione”.
“E’ un risultato di cui gli italiani potranno essere orgogliosi” ha sottolineato Berlusconi, il quale ha osservato che la soluzione di questa crisi fa compiere “un passo importante per il Paese. E’ un impegno che avevo annunciato sarebbe stato risolto con una compagnia di imprenditori italiani evitando la svendita. Abbiamo fatto un buon passo in avanti per un problema che, quando abbiamo assunto la responsabilita’ di governo, ci ha angustiato molto”.