Il Movimento 5 Stelle ha reso noto il suo nuovo atto costitutivo, e subito si sono registrate le reazioni negative degli espulsi. Il nuovo atto vede come soci fondatori Luigi Di Maio e Davide Casaleggio, mentre Beppe Grillo è svincolato da qualsiasi responsabilità, pur essendo riconosciuto come il padre spirituale. Il nuovo atto inoltre, da completa facoltà a Di Maio di apportare delle correzioni, mentre incarica sei persone per il Comitato di Garanzia e per il Collegio dei Probiviri.
La reazione dell’avvocato degli espulsi
E su questi punti che si scatenano le reazioni degli scontenti e degli espulsi, per bocca del loro avvocato, Lorenzo Borrè:
“l’atto costitutivo del ‘nuovo’ Movimento 5 Stelle sancisce la fine della narrazione del Movimento partecipato, nato dai cittadini, e ci introduce alla realtà oligarchica di un partito creato da due persone, di cui una viene nominata Capo politico con poteri pressoché assoluti e che poi impone come condizione per la candidatura alle elezioni politiche l’accettazione del nuovo status quo e lo scalzamento della vecchia associazione costituita da Casaleggio sr e Grillo nel 2009 e del Non Statuto, che era ispirato da una concezione di democrazia integrale”.
Un modo, secondo Borrè, di svincolarsi dal processo pendente a Genova tra Movimento 5 Stelle del 2009 e Movimento 5 Stelle creato nel dicembre 2017.