L’intelligence non usa mezze misure per descrivere la minaccia del terrorismo jihadista come concreta più che mai attuale all’interno della penisola italiana. L’allerta degli 007 non è tardata ad arrivare, mettendo in evidenza come in Italia ci siano ancora tanti soggetti radicalizzati o, in ogni caso, persone che sono notoriamente esposte a dei processi di radicalizzazione.
È quanto si evince dalla relazione annuale dell’intelligence che è stata svelata in data odierna. Il pericolo più elevato per l’Italia corrisponde a tutti quegli estremisti che sono portati a compiere atti terroristici per via di cause e motivazioni autonome, anche se in alcuni c’è una regia del terrore ben precisa pilotata da altre teste.
I servizi segreti sottolineano anche, però, la tendenza relative alle partenze dei cosiddetti foreign fighters sembra essersi bloccata. Infatti, nel 2017 non si sono notate nuove partenze dall’Italia verso i Paesi oggetto del conflitto. Importante mettere in evidenza come la propaganda particolarmente minacciosa e burrascosa messa in atto da parte di Daesh è legata anche all’uso della lingua italiana.
Non sono solamente i social e il web in generale a rendere più facili e veloci i processi di radicalizzazione, visto che piuttosto di frequente si verificano anche all’interno di ambienti familiari in cui è veramente complicato penetrare. Non solo, visto che altri terreni particolarmente favorevoli per lo sviluppo di queste situazioni sono le carceri, peer colpa di estremisti che si trovano in stato di detenzione e all’interno dei centri di aggregazione.
Questione sbarchi: dalla relazione annuale dell’intelligence emerge come siano calati rispetto al 2016 gli sbarchi dalla Libia, mentre sono cresciuti esponenzialmente quelli dalla Tunisia e dall’Algeria. Il problema è che questi sbarchi avvengono con modalità furtive e sottocosta, in modo tale da evitare la sorveglianza della guardia costiera e favorire anche l’arrivo di pericolosi terroristi. D’altro canto l’immigrazione, come proposto nel sito dell’On.l’Bertot, rimane proprio uno degli snodi più importanti della vita sociale e della politica italiana.