Berlusconi: ‘Fiducia o si va a elezioni’

di isayblog4 48 views0

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Berlusconi non ha nessuna intenzione di fare passi indietro, piuttosto le elezioni.
Silvio Berlusconi lo ha ripetuto più volte nel corso del suo intervento alla Camera: un messaggio chiaro alle opposizioni, ai malpancisti ma anche a Napolitano. Tensione nel Pdl e preoccupazione di Berlusconi sui numeri, sul rischio di un ‘trappola’ o, quanto meno, di una fiducia risicata. Per questo motivo, ieri pomeriggio la maggioranza è stata impegnata in un susseguirsi di trattative e riunioni.

Berlusconi da palazzo Grazioli avrebbe chiamato uno ad uno i cosiddetti ‘malpancisti’ chiedendo di riflettere bene sulle conseguenze di un’eventuale crisi di governo. A tutti avrebbe confermato l’intenzione di non fare passi indietro: ”piuttosto votatemi la sfiducia, perché altrimenti io non me ne vado”. Con i suoi Berlusconi si dice convinto che il governo non subirà contraccolpi, ma lo stato maggiore del Pdl è in fibrillazione. Il rischio infatti non sarebbe solo la sfiducia ma le assenze mirate di alcuni deputati che abbasserebbero i voti molto sotto quota 319.
Napolitano, dal canto suo, potrebbe mettere in discussione la possibilità per la maggioranza ed il governo di garantire l’approvazione di provvedimenti senza dover ricorrere ad altri voti di fiducia. Le preoccupazioni però non sono solo verso i malpancisti ma, anche, per tutti i parlamentari e i ministri che da tempo dimostrano di non tollerare il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
I rapporti con il ministro dell’Economia sono tesi da parecchio tempo. La situazione è ancora più incerta sul decreto sviluppo che, sulla carta, dovrebbe vedere la luce entro la prossima settimana e che rappresenta un’altro motivo di polemiche. C’è un gran caos nella maggioranza, sulla quale l’opposizione punta il dito chiedendo all’unisono le dimissioni del premier.
Pier Luigi Bersani: ”Berlusconi ha fatto un discorso sul piano politico penoso”.
Pier Ferdinando Casini rilancia l’ipotesi di un governo di responsabilità nazionale, ma ”allora ben vengano le elezioni, che sono sempre un fatto democratico” se non è possibile questa opzione, dice l’ex presidente della Camera.

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