Dopo la bocciatura di governo e maggioranza sul primo articolo del rendiconto generale dello Stato, il relatore Giorgetti ha sospeso la seduta alla Camera.
I commenti di Fini e Bersani
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, dopo il no dell’Aula all’articolo 1 del ddl, ha dichiarato: ”Il presidente della commissione Giorgetti ha chiesto di sospendere la seduta. Mi sembra giusto, date anche le evidenti implicazioni di carattere politico dell’accaduto”. E Bersani: ”Mi aspetto che Berlusconi si convinca ad andare al Quirinale. Un governo bocciato sul consuntivo non può fare l’assestamento e senza assestamento il governo non c’è più”.
Giulio Tremonti, dopo il mancato voto alla Camera: “Nessuna ragione politica, di nessun tipo. L’assenza era dovuta all’impegno al ministero per la Legge di Stabilità. Appena ricevuta notizia dalla Camera il Ministro ha interrotto i lavori e si è recato a Montecitorio”.
Il leader della Lega, Umberto Bossi, che non è riuscito a votare perché si era fermato a rispondere alle domande dei giornalisti sulle contestazioni subite al congresso provinciale di Varese, commenta così la giornata: ”Oggi c’è stato solo un piccolo infortunio. Nulla di politico. Bossi è sicuro. Il governo va avanti. ”Per adesso non viene giù – ha dichiarato – Non lo so, non sono un mago”.
Pier Luigi Bersani, dopo che il governo è stato battuto in Aula: “Un governo bocciato sul consuntivo non può fare l’assestamento di bilancio e senza assestamento il governo non c’è più. Mi aspetto che Berlusconi ora si convinca ad andare al Quirinale. Noi dell’opposizione oggi siamo stati molto abili se guardate l’andamento delle votazioni. Loro hanno dei problemi e se Berlusconi è arrivato in Aula è perché ha sottovalutato i suoi dimostrando di aver perso il polso della sua gente”.
Il presidente della Camera Gianfranco Fini: ”Il voto dell’aula della Camera con cui è stato bocciato il primo articolo del rendiconto di bilancio dello Stato ha evidenti implicazioni di carattere politico. È un fatto che non ha precedenti”.
Ignazio La Russa e Fabrizio Cicchitto sostengono che a questo punto sia necessario un voto di fiducia per dimostrare che il governo ha i numeri per andare avanti.