Ormai in vigore il ticket per i codici bianchi al pronto soccorso e quello da 10 euro per visite specialistiche e analisi: ma al momento solo alcune Regioni lo applicheranno.
Il presidente della regione Luca Zaia: ”In Veneto non scatterà, per ora, il ticket sanitario previsto dalla manovra economica. Comunque mi riservo ogni valutazione. Siamo tra le poche Regioni forse l’unica che ha deciso di affrontare questo nuovo salasso pur non avendo ‘superticket’ e addizionale Irpef. Lo abbiamo voluto fare nonostante minori entrate rispetto ad altre Regioni, si pensi alla Lombardia o all’Emilia Romagna. Anche senza i ticket garantiremo gli alti standard qualitativi delle nostre cure come sempre”.
La presidente della regione Lazio, Renata Polverini, a margine della visita all’ospedale San Camillo di Roma insieme con il cardinale vicario della diocesi di Roma Agostino Vallini: “Riguardo al ticket di 10 euro in più sulle specialistiche previsto dalla manovra varata dal Governo nell’ambito delle nostre competenze cercheremo di dare risposte. In questo momento però il cittadino deve pagarlo. I 10 euro sulle specialistiche sono un problema che stiamo guardando con attenzione. Purtroppo il governo ha varato questa manovra, in una situazione internazionale molto difficile. Noi abbiamo un piano di rientro importante, e un controllo puntuale e sistematico da parte del governo nazionale. Ciò non toglie che nell’ambito delle nostre competenze cercheremo di dare risposte”.
Il ministro della Salute Ferruccio Fazio: ”Resta garantita l’autonomia di scelta. “C’è la possibilità per le Regioni di non applicare il ticket sulla specialistica di 10 euro purché adottino altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie equivalenti sotto il profilo del mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario e del controllo dell’appropriatezza”.
Il direttore dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), Fulvio Moirano: “A meno che le Regioni non prendano provvedimenti autonomi per trovare delle coperture alternative al ticket, la nuova tassa dovrà scattare. E per le Regioni sottoposte a Piano di rientro (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campani, Puglia, Calabria e Sicilia) reperire fondi alternativi per scongiurare i nuovi ticket sarà, ovviamente, ancora più difficile. In assenza di misure alternative, quindi, i ticket saranno inevitabili: dell’iniziale copertura di 486,5 mln di euro prevista fino al 31 dicembre 2011 proprio per evitare la nuova ‘tassa’, la manovra garantisce solo una quota ‘residua’ di 105 mln, sufficienti a ‘coprire’ il mancato pagamento dei ticket presumibilmente non oltre il mese di luglio. Saranno comunque garantite le esenzioni ai ticket per le fasce sociali economicamente più deboli: bambini, disoccupati, pensionati sociali e al minimo, invalidi e malati cronici e portatori di patologie rare.
La ‘mappa’ delle Regioni in relazione ai nuovi ticket
Si inizia a pagare la nuova tassa, da oggi, in Basilicata, Sicilia, Lazio, Veneto, Calabria, Liguria e Lombardia. I ticket sono invece in qualche modo ‘congelati’ – in attesa di imminenti riunioni di valutazione – in Piemonte, Umbria, Campania, Marche e Friuli Venezia Giulia. ‘No’ ai nuovi ticket, almeno per il momento, hanno detto Sardegna, Emilia Romagna, Val D’Aosta, Trentino Alto Adige (dove però verrà introdotto il ticket sui codici bianchi) e Toscana.
E in Toscana, il presidente della Regione Enrico Rossi ha così chiarito: “Cercheremo di intervenire sull’evasione del ticket, che è molto alta, ma introdurlo per le visite specialistiche, è un errore perché è la specialistica che consente di fare prevenzione e, quindi, di risparmiare”.
Manovra, nuovi ticket e superbollo, cosa dicono le Regioni
di 18 Luglio 2011 00:00 20 views0