La Manovra è legge, Napolitano: ”Siamo grati alle Camere”

di isayblog4 57 views1

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È legge la manovra finanziaria più veloce della storia della Repubblica, ma anche una delle più pesanti.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’ha già firmata e arriverà subito in Gazzetta Ufficiale. Da lunedì scatteranno le dolenti note, a partire dal ticket di 10 euro su ricette e visite specialistiche. Le opposizioni, che pure hanno lasciato approvare il decreto a causa delle tensioni speculative sui mercati, ora però sono contro i sacrifici imposti alle famiglie.

Tutte hanno rivendicato il “senso di responsabilità” che le ha spinte a far passare rapidamente la manovra in Senato e alla Camera per cercare di bloccare la speculazione sui titoli di Stato, ma il loro giudizio sul provvedimento è assai negativo.
Pier Ferdinando Casini (UDC), Pier Luigi Bersani (Pd), Antonio Di Pietro (Idv) hanno mosso le stesse critiche: la manovra colpisce solo i ceti medi, famiglie e lavoratori dipendenti e avrà come conseguenza il calo dei già stentati consumi interni. E tutti e tre hanno detto che andava semmai toccata la rendita e i grandi patrimoni, non le detrazioni fiscali alle famiglie o imponendo i ticket. I dati Istat sulla povertà delle famiglie, diffusi proprio oggi, hanno espresso le contrarietà alle misure del decreto, espresse anche dal associazioni e sindacati. Anche i “liberal” del Pdl sono dello stesso parere e Antonio Martino dice che ha votato la fiducia, ma non la manovra.
“Questa manovra – ha detto lamentato Giorgio Stracquadanio – non ha nemmeno tagliato la spesa pubblica, ma solo aumentato le tasse“. Si sentirà lunedì la reazione dei mercati lunedì. Le opposizioni hanno chiesto al governo di dimettersi, se sui titoli di Stato dovesse proseguire la tensione speculativa. Ma il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto ha detto chiaramente: “Abbiamo ottenuto la fiducia e non ce ne andiamo”.
Silvio Berlusconi, intanto, fa sapere che il suo governo andrà avanti, rafforzato dall’ennesima fiducia su una manovra varata in tempi da record, rendendo “l’Italia più forte”. E nei primi giorni della settimana ha intenzione di salire al Quirinale, dando anche al Capo dello Stato la misura di una totale determinazione ad andare avanti, a partire dal primo atto del rimpasto con l’urgente sostituzione di Angelino Alfano a via Arenula.
“Ho lavorato con grandissima intensità per l’unica cosa essenziale in queste due settimane: varare la manovra – precisa Berlusconi – Ho letto che il governo non si muove. Ma noi abbiamo preparato la manovra, l’abbiamo adottata in Consiglio dei ministri, abbiamo ottenuto la firma di Napolitano, l’abbiamo presentata in Parlamento, l’abbiamo discussa con l’opposizione e votata con 34 voti di maggioranza. Insomma, abbiamo fatto la cosa più importante che c’era da fare. E le opposizioni, che accusano ora si devono ricredere”.
Tuttavia Berlusconi ha ammesso che non è questa la manovra che lui avrebbe voluto. Ai deputati del Pdl così dice: “Non sono stato affatto assente o latitante, ma in questi giorni ho studiato tutte le carte, ho lavorato per il bene degli italiani: mi piacerebbe tanto dare loro quello che ho promesso, un alleggerimento della pressione fiscale, ma il momento è difficile e adesso non è possibile. Restano infatti incognite legate alla crisi e restano i problemi ereditati dal passato, che impediscono alla nostra economia un andamento in linea con gli altri Paesi europei”.

Commenti (1)

  1. ma ha capito quello che succede alla gente normale che prende (se ha ancora un lavoro) 1000 euro al mese, oppure l’ultimo neurone e andato in letargo. diamo fuoco alla baracca con tutti i burattinai dentro.

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