Il Senato ha approvato il nuovo testo del decreto che ora a Montecitorio è blindato.
Le opposizioni hanno evitato l’ostruzionismo alla commissione Bilancio della Camera, cosa apprezzata dal presidente Giorgio Napolitano che ha parlato di ”miracolo”. Dopo il via libera della commissione Bilancio del Senato al decreto, l’aula di Palazzo Madama ha licenziato il decreto. Il governo aveva presentato un maxi-emendamento ponendo su esso la fiducia.
Il nuovo testo rafforza la portata degli aggiustamenti sui Conti pubblici già nel 2011, facendo sì che l’intervento complessivo arrivi a 70 miliardi. Giulio Tremonti ha così dichiarato: ”Se l’Italia non taglierà il debito, questo ”mostro divorerà il futuro” del Paese. Europa come Titanic, rischia anche prima classe. Pareggio o divorati da debito”. Il presidente della Repubblica Napolitano a sua volta: ”Nel prossimo futuro occorreranno altre prove di coesione”.
Questo indica il timore che la manovra possa non fermare la speculazione sui titoli di Stato; e se lunedì si presentasse questo scenario le risposte che dovrebbe dare la politica sono tutte da costruire. Il presidente del Senato Schifani ha ringraziato per ”il senso di responsabilità” le opposizioni, che però, pur rivendicando questo ”senso dello Stato”, con i capigruppo al Senato Anna Finocchiaro (Pd), Giampiero D’Alia (Udc) e Felice Belisario (Idv) hanno criticato i contenuti della manovra.
La regola d’oro del pareggio di bilancio va inserita nella Costituzione e resa dunque una regola fondamentale del nostro Paese. Il rischio e’ che l’enorme debito ereditato possa ”divorare” il nostro futuro. Insomma un vincolo, quello del pareggio, che e’ ”assoluto”.
Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, interviene al Senato prima del voto di fiducia sulla manovra e difende la manovra: ”È giusta ed esatta e ci porterà proprio al deficit quasi zero nel 2014. E forse, con i forti correttivi introdotti a Palazzo Madama, quota zero è ora assicurata. L’Europa deve trovare salvezza dalla finanza con la politica con una consapevolezza: ”è come sul Titanic: non si salvano neanche i passeggeri in prima classe”. Per l’Italia Tremonti rivendica quindi il ruolo della manovra e afferma che non è rivolta allo sviluppo come invece sostiene l’opposizione.
”La manovra è ”giusta ed esatta” e punta ”al bene comune”- chiosa Tremonti – Anche perché il bilancio pubblico si fa per legge, ma il Pil non si fa solo per legge, servono decreti come questo e si può fare anche di più. Nel frattempo la crisi fa ancora paura: è come un mutante che oggi ha la forma della Grecia. E il problema è dunque quello della credibilità: più che di speculazione si tratta di un problema di credibilità e fiducia nella politica”.
”Ma il trattato europeo non ricalca il matrimonio – continua il ministro – dove si sta insieme nella buona e nella cattiva sorte. E così oggi, controllati da 17 diversi Governi che a loro volta sono controllati da 17 diversi Parlamenti, siamo dentro un paradosso: la percezione dei mercati dell’area euro non riflette la sua forza e ai primi tre posti tra Paesi considerati più rischiosi ci sono tre Paesi europei”.
”Oggi in Europa c’è l’appuntamento con il destino: la salvezza non arriva dalla finanza ma dalla politica. La politica non può fare errori. Ma proprio la politica oggi in Italia, nonostante le divisioni, ha mostrato di condividere un obiettivo comune: il Paese – dice Tremonti rivolto ai senatori di maggioranza ed opposizione – Siamo diversi certo, ma non troppo divisi. Per questo sono orgoglioso di essere con tutti voi”.
Manovra economica, fiducia approvata dal Senato
di 15 Luglio 2011 00:00 20 views0