”Ora dopo ora, più che uno stop quello del governo sembra un pit stop, una pausa strumentale e transitoria per evitare di ricevere una mazzata dagli italiani al referendum e pure alle amministrative.
Ma senza cambiare rotta”. Con questa parole il Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’ – oltre 70 associazioni unite nella battaglia per il referendum del 12 e 13 giugno – commenta le dichiarazioni del ministro Paolo Romani al Senato, mentre si discute del dl omnibus. ”Il piano nucleare del governo, insomma, non finisce nel secchio, va solo nel cassetto, pronto a tornare in auge alla prima occasione”.
Ma, continuano le associazioni, ”la puzza di bruciato si sente lontano un miglio. Se l’intenzione del governo è usare quell’emendamento per azzerare il referendum sul nucleare, e poi, tra un anno o due, varare una nuova norma che ci riporterà al punto di partenza, con un nuovo programma atomico, allora siamo di fronte ad un truffa referendaria bella e buona”. Comunque, conclude la nota del Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’, ”gli italiani, cui l’emendamento del governo vuole togliere la possibilità di bocciare sonoramente il nucleare col referendum e metterci definitivamente una pietra sopra, non si faranno raggirare”.
Daniele Di Stefano
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