Grazie al presidente Pecoraro, si è aperto il dibattito quotidiano sulla mediazione civile su RADIO UNO, più precisamente nella trasmissione “istruzioni per l’uso”.
Dopo l’intervento del presidente ANPAR, nella trasmissione, il consenso sulla partecipazione dei cittadini alla mediazione civile si fa ogni giorno più largo, anche se, il più delle volte, alcuni interventi su determinati punti sono garbati nella forme ma polemici nella sostanza. Questi punti vanno chiariti, per rispondere a chi fa dell’approssimazione sulla reale portata innovativa della legge. Intervistato il presidente delle camere civili, che nel contesto della sua esposizione sulla mediazione, ha confermato la bontà della nuova legge, ha detto poi che per alcune materie “obbligatorie” le parti si troverebbero prive di difese di fronte al conciliatore.
Così non è, dice Pecoraro, perché se la parte convocata, dinanzi ad un organismo non gradito – per un esperimento obbligatorio per una delle materie che lo prevede – non si presenta, non accade nulla, dunque nessuna necessità di difesa. Se invece la parte chiamata a conciliare aderisce al tentativo, da farsi alla presenza di un conciliatore terzo, neutro ed imparziale, altamente professionalizzato, può e secondo me deve essere libero di spiegare le proprie ragioni e i propri torti all’altra parte, senza l’intervento di nessuno. La mediazione civile anche non può mai imporre una difesa obbligatoria perchè le parti non affrontano un giudizio dove sono necessarie sia per gli intervenuti che da parte del conciliatore nozioni giuridiche elevate. Il conciliatore ascolta solo le parti e tenta di farle conciliare, attraverso un collegamento di empatia e di mediazione con tutti.
A.N.P.A.R. (Associazione Nazionale per l’Arbitrato e la Conciliazione)
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