Nel dramma e nel lutto che ha scosso e che scuote l’Italia a nome di tutto il volontariato di protezione civile esprimo con commozione alla famiglia Gambirasio le più sentite condoglianze e i più profondi sentimenti di vicinanza e solidarietà per la morte della piccola Yara. Tre mesi fa, subito dopo la segnalazione della scomparsa di Yara, i volontari di protezione civile sono intervenuti con generosità per offrire un contributo nelle attività di ricerca, come è avvenuto in passato in altre drammatiche circostanze. Migliaia di volontari sono accorsi tempestivamente insieme e fianco a fianco delle tante altre componenti della protezione civile, dai vigili del fuoco sino alle forze dell’ordine. Tanti altri volontari sarebbero voluti intervenire per aiutare nelle ricerche e a dare concretezza al nostro senso di vicinanza alla famiglia, ma siamo rimasti nelle nostre case, perché siamo coscienti di come un eccessiva presenza di soccorritori avrebbe rallentato e messo in difficoltà le attività.
È assurdo, in momenti drammatici come questi, leggere e sentire di polemiche sull’operato del volontariato che è intervenuto nelle attività di ricerca. Il volontariato di protezione civile ha offerto, come fa in occasione di ogni emergenza, la propria opera gratuita fornendo non solo numeri, ma
soprattutto professionalità e competenza. Capacità che il volontariato non confonde mai con l’autorità. Il nostro compito è e rimane di supporto alle autorità preposte, al fine di garantire un coordinamento unificato delle operazioni che altrimenti sarebbe compromesso. Nel caso di Brembate i volontari hanno cercato nei luoghi e con le modalità che le autorità hanno segnalato e richiesto.
È triste quindi cercare con superficialità e pressapochismo in questi momenti di grande sofferenza presunti colpevoli di inadempienze o scarsa professionalità.
Simone Andreotti
Presidente Consulta Nazionale
Volontariato di Protezione civile