Per le vittime di violenza il codice è rosa
Esperimento a Grosseto
a Dire & Fare i primi risultati
di Lucia Zambelli
Per le vittime di violenza, un “percorso rosa”, che garantisce la massima tutela, e un “codice rosa”, che si aggiunge ai normali codici di triage del pronto soccorso (rosso, giallo, verde, azzurro e bianco) e consente l’immediata attivazione di un’apposita task force composta da magistrati e personale sanitario. A 10 mesi dal protocollo siglato tra la Asl 9 e la Procura della Repubblica di Grosseto, i risultati dell’attività sono stati presentati a “Dire & Fare”.
L’esperienza avviata a Grosseto, tra le prime sul territorio nazionale, nasce come risposta al fenomeno della violenza sulle fasce più deboli della popolazione: donne, ma anche minori, anziani, vittime di discriminazioni razziali, religiose, omofobiche. Il “percorso rosa” assicura assistenza protetta, privacy e incolumità fisica e psichica di chi ha subito violenza, mentre il “codice rosa” determina l’immediata attivazione della task force, che agisce da un lato contro gli autori del reato e dall’altro a sostegno della vittima.
”L’esperienza di Grosseto – ha commentato l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Daniela Scaramuccia – dimostra che è possibile mettere in atto interventi efficaci per dare assistenza immediata alle vittime, e nello stesso tempo intervenire tempestivamente sugli autori del reato. Mi auguro che questa esperienza diventi un modello e possa essere presto replicata in altre città”.
A “Dire & Fare” è stato presentato anche un documentario di 10 minuti che illustra come si svolge il lavoro della task force, e verrà utilizzato per la formazione e la didattica