Lavoro apprendistato, Rossoni: basta critiche ideologiche
“L’ideologia non si fa carico dei bisogni. Le posizioni radicali che non riconoscono il valore formativo del lavoro e vorrebbero tutti i giovani formati solo dietro i banchi non vedono la realtà, i bisogni dei ragazzi e sono responsabili della dispersione scolastica“. Lo afferma l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, rispondendo alle critiche sollevate oggi da alcuni esponenti dell’opposizione, tra cui il coordinatore Prc di Milano Luciano Muhlbauer. “L’intesa siglata ieri – spiega Rossoni – aumenta invece le opportunità e gli strumenti, rinnovando il valore educativo e formativo del lavoro integrato con un’adeguata formazione“.
“L’azione di Regione Lombardia, anche con i percorsi di istruzione e formazione professionale – prosegue l’assessore Rossoni – ha abbattuto la dispersione scolastica, attraverso interventi personalizzati offerti ai giovani e un aumento di opportunità in relazione ai diversi bisogni, secondo il principio di una scuola non uguale per tutti, ma per ciascuno”.
“Muhlbauer – conclude Rossoni – ha probabilmente bisogno di inventarsi le notizie: l’accordo non modifica la legge; al contrario dice espressamente: ”Con riferimento all‘età del giovane trova applicazione la normativa di legge vigente al momento della stipulazione del singolo contratto di lavoro”. Ciò significa che, fino a quando la legge nazionale non cambierà, si potrà diventare apprendista a partire dai 16 anni“.
Moro Latino 23 Ottobre 2010 il 10:34
Oggi trovare un lavoro è diventato quasi impossibile, se non addirittura utopistico; forse è più facile vincere al superenalotto (infatti su 10 italiani 8 giocano).
Ogni giorno leggo centinaia di offerte di lavoro, ma è come se non ce ne fossero in quanto per la maggior parte, anche per quei lavori più elementari e semplici è sempre chiesta la dannata “esperienza”. Moltissime offerte si riferiscono a lavori in cui il titolo di studio richiesto è la licenza media o il diploma di scuola superiore, però per poter essere scelti è necessario aver maturato esperienza, per un lavoro che anche un bambino se istruito in mezza giornata sarebbe in grado di svolgere. E’ scandaloso!!
Una persona che ha titoli di studio superiori e vuole immettersi nel mondo del lavoro o vi è già da anni, con notevoli capacità di apprendimento, creatività, propositività e tante altre caratteristiche di rilievo, viene scartata perché non ha, per esempio, per due anni preso le presenze dei dipendenti di un azienda, ricevuto le mail del dirigente o fatto cose così banali che sarebbe in grado di fare chiunque…
Fino a qualche anno fa non era così ogni persona era un potenziale lavoratore a cui veniva permesso di esprimere le proprie potenzialità, oggi con queste assurde logiche un giovane non può trovare lavoro o cambiarlo, sempre se già se ne aveva uno e tentare altre strade professionali, non è più possibile mettersi in gioco per migliorare.
Un tempo la gente andava a fare l’operaio perchè non aveva “cervello” non aveva studiato e poteva ambire solo a quello (questi infatti volevano che i loro figli studiassero), oggi moltissimi laureati vanno a fare gli operai perchè non hanno avuto la fortuna di fare quel minimo di esperienza che gli permette di essere assunti per una mansione attinente al loro profilo professionale. Anzi tante volte ti scartano proprio perchè sei laureato e ti dicono :”tu sei ambizioso non puoi fare l’operaio”.
Se nessuno ti assume perchè non hai “esperienza” come puoi iniziare a fartela?
Per quanto riguarda il contratto di appprendistato è una grande bufala; questo tipo di contratto permette alle aziende di risparmiare, di pagare poco il dipendente e pretendere da lui il massimo rendimento, senza per questo garantirgli un futuro. Tanti miei amici dopo 4 anni di apprendistato sono stati mandati a casa allo scadere del contratto e, le aziende hanno successivamente assunto altri poveri ragazzi al loro posto facendo ripartire i 4 anni di apprendistato per continuare a risparmiare ed arricchirsi. Oltretutto i 4 anni maturati tante volte sono inutili se si tenta di farseli riconoscere da altre aziende come anni di esperienza, in quanto ogni azienda richiede “esperienze” così specifiche e particolari chee delle tue non sanno che farsene.
Non parliamo degli stage, meglio fare volontariato nelle società no profit, da 6 mesi ad un anno di lavoro massacrante con il rimborso spese se sei fortunato, altre volte non c’è nemmeno quello; mica siamo tutti figli di papà mantenuti e, poi per partire sempre da zero alla fine dello stage. Lavorare è oggi un privilegio per pochi, per quelli che hanno iniziato a farlo quando le selezioni non erano quelle di oggi e si ritrovano adesso con un bagaglio alle spalle che all’inizio non avevano. Ma chi può farlo ormai?
Le aziende hanno rovinato l’Italia e si continua a pensare che per rilanciare il Paese bisogna rilanciare il commercio e la produzione, ma smettiamola, queste strade farebbero, come al solito, arricchire chi le aziende le possiede e non chi ci lavora. Un semplice operaio in un giorno di lavoro fa guadagnare al suo “capo” un’ enormità, ma il “capo” per questo lo paga una miseria. E’ un rapporo sproporzionato, ottengo 10 do 0,5 per averlo. Tralaltro, come abbiamo potuto vedere in questi ultimi tempi, nonostante qlo sfruttamento, le aziende mandano a casa i dipendenti, li mettono in cassa integrazione perchè per un anno hanno potuto guadagnare “soltanto” 9. Sembra di vivere ai tempi dei servi della gleba…
Blogger 26 Ottobre 2010 il 01:24
Ha perfettamente ragione. Il mondo oggi va così e gente di valore non riesce più vivere