L’Aquila, le proposte di Italia Nostra
Dichiarazione del Presidente, Alessandra Mottola Molfino
Italia Nostra esprime grande soddisfazione per quanto affermato dal ministro Bondi a proposito della ricostruzione de L’Aquila, in particolare per due proposte che Italia Nostra ha avanzato dal giorno del sisma e che il ministro ha fatto ora proprie e cioè candidare L’Aquila a Città della Cultura per il 2019 e utilizzare i fondi Arcus per la sua ricostruzione.
Da più di 15 mesi i centri storici de L’Aquila e dei comuni colpiti sono stati abbandonati. Non possiamo accettare che il nostro Paese non riesca a salvare una città capoluogo di regione con una storia millenaria!! Non possiamo dimenticare che ci sono state precise responsabilità. Si è preferito finanziare abbondantemente nuove costruzioni piuttosto che restaurare l’esistente. Non c’è stata una reazione politico amministrativa che denunciasse lo sperpero di denaro per fare new town e MAP (e G8). Nessuno ha evidenziato il silenzio del Ministero per i Beni Culturali, che è stato espropriato delle proprie competenze da parte della Protezione Civile.
Italia Nostra, da sola e fin dai primi giorni, ha denunciato tutto questo e il pericolo dell’abbandono dei centri storici, con la irreparabile perdita di una identità sociale. Italia Nostra si è per molti mesi impegnata a proporre una ricostruzione dei centri storici colpiti de L’Aquila e dei comuni vicini, secondo i metodi del restauro urbano per una restituzione unitaria, che miri alla ricomposizione urbanistica e territoriale, in coerenza con la vicenda storica di costituzione e trasformazione della ”città-territorio”. Rifiutando con forza la proposta di taluni di mantenere solo le facciate storiche, come in un outlet provinciale, o ridisegnarle in ”stile archistar”.
L’Aquila, abbiamo detto da subito, deve essere dichiarata unitario monumento di cultura urbana. Si debbono ricostruire subito le chiese, le piazze e le sedi storiche dell’università e delle istituzioni culturali, non solo i monumenti vincolati, ma tutto il tessuto connettivo di città e borghi. Molte scelte in corso vanno, invece, contro questa prospettiva: l’Università, la Curia, gli Enti Pubblici, lo stesso MiBAC, scelgono nuove sedi fuori dal centro storico.
Molti enti cercano da soli i finanziamenti e i modi per spenderli: il Provveditorato alle Opere Pubbliche starebbe individuando in proprio risorse e obiettivi. Forte è il rischio di una ricostruzione a spot, che proceda a singhiozzo senza criteri unitari e senza le informazioni necessarie.
Fra pochi giorni Italia Nostra presenterà una proposta di legge speciale per la ricostruzione de L’Aquila e dei centri storici del cratere che indichi contestualmente le regole e le procedure operative per la ricostruzione e il restauro. Nella prospettiva di un intervento organico partecipato da sostenitori italiani ed esteri che riconoscano nel recupero de l’Aquila un obiettivo essenziale per la salvaguardia del patrimonio artistico dell’umanità. I finanziamenti legati a questa legge speciale debbono essere di importante entità, scaglionati in un decennio e resi disponibili, con certezza e trasparenza, sulla base di progetti precisi.
ITALIA NOSTRA
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