Luca Zaia: Federalismo, non posso che plaudire alle parole del Cardinale Angelo Bagnasco
Non posso che plaudire alle parole del Cardinale Angelo Bagnasco. Non a caso egli fa riferimento a Rosmini per parlare di federalismo. Non a caso, perché il federalismo di matrice cattolica è stato la vera scommessa perduta di questo Paese, che soltanto settant’anni dopo l’unità d’Italia riusciva a convincere anche i cattolici che quel tipo di unità era utile per tutti. Cosa che, naturalmente, si dimostrò non del tutto vera. Riproporre oggi le specificità delle singole culture significa dar luogo al rispetto reale delle persone e dei territori. Cosa può esserci di egoistico in un progetto, quello del federalismo, rispettoso com’è del sud e del nord del nostro Paese?
Oggi di non rispettoso ed egoistico, c’è il fatto incontestabile che tre, quattro regioni pagano il conto per tutte le altre. Una situazione ormai insostenibile per l’ingiustizia che produce. Ciò è chiaro a tutti coloro che, anche in quanto appartenenti alle comunità cristiane territoriali (riscoperte nell’ultimo Concilio), si occupano di politica: non bisogna essere leghisti per propugnare il federalismo. Di sicuro però, bisogna riconoscere che senza la Lega non si sarebbe sviluppata questa coscienza. Parlare oggi di Rosmini e di Gioberti, come ha fatto il Cardinale Bagnasco – conclude il Presidente – è dentro un processo che, finalmente, può ricominciare.