La nuova stangata della service tax, preoccupazione della Infelise
”Di fronte a una crisi che vede l’ Europa impegnata a disegnare e concordare una riforma fiscale che assicuri stabilità economica ma anche una rigorosa capacità di crescita, continua la strategia da apprendisti stregoni del nostro Governo: incapaci di coordinarsi al proprio interno e concordare manovre coerenti tra loro, i diversi membri dell’ esecutivo procedono in ordine sparso”. Questo il primo aspro commento della responsabile per l’ Economia e le Finanze dell’ Italia dei Diritti, Lilia Infelise, alla notizia dell’ imminente arrivo della tassa municipale, la nuova imposta unica sugli immobili detta anche Service tax, che accorperebbe tutti i tributi legati agli immobili come l’ Ici sulle seconde case, l’ imposta ipotecaria e catastale, quella di registro e l’ Irpef riconducibile agli immobili. A queste, Calderoli avrebbe aggiunto la Tarsu sui rifiuti, un’ imposta forfettaria sulle case fantasma e la cedolare secca sugli affitti al 23 per cento. A lasciare perplessi anche alcuni membri della stessa maggioranza, la libertà per i sindaci di introdurre o meno la tassa e, soprattutto, la facoltà di questi di aumentare o diminuire l’ importo di addizionali come ad esempio la Tarsu. In pratica i sindaci dal 2012, in autonomia, potranno gestire circa 20 miliardi in più di quanto oggi incassano con l’ Ici, ma queste entrate impoveriranno un equivalente gettito centrale fatto anche di trasferimenti agli stessi Comuni. A pagare saranno i cittadini ai quali la tassa municipale costerà in media 400 euro a testa.