In manette per tangenti funzionario regionale a Bari
Patrizia Lusi, viceresponsabile regionale dell’ Italia dei Diritti: ”Un esempio deprecabile di dispersione di denaro pubblico che l’ Unione Europea assegna alla Puglia, e che lascia intravedere altri intrecci poco onorevoli”. Questo a commento dell’ inchiesta della Procura di Bari che ha portato all’ arresto di Francesco De Grandi, funzionario dell’ assessorato regionale all’ industria e all’ innovazione tecnologica, con l’ accusa di aver intascato indebitamente negli ultimi cinque anni, tangenti per 770 mila euro.
Le indagini prendono le mosse dalle dichiarazioni di due imprenditori che hanno patteggiato una condanna per truffa ai danni della Regione. In qualità di amministratori di consorzi, attraverso false documentazioni e certificazioni, ottenevano dall’ ente fondi finalizzati alla partecipazione a esposizioni, che finivano invece su conti correnti esteri. De Grandi però in cambio della concessione del nulla osta applicava una ”tassa” sull’ importo, riducendolo anche del 75%.
”Un’ operazione che interrompe un circolo vizioso presente da molti anni e contribuisce al recupero di denaro pubblico per oltre un milione di euro – continua la Lusi – per la quale un meritato plauso va ai magistrati baresi”.
Data però l’ illegalità diffusa a tutti i livelli della pubblica Amministrazione, l’ esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro rilancia in conclusione la proposta del capogruppo in Consiglio regionale dell’ Italia dei Valori, Orazio Schiavone, di istituire un Osservatorio sulla legalità, ”al fine di evitare che episodi del genere possano in futuro gettare fango su una delle amministrazioni regionali più produttive d’ Italia in termini di corretto utilizzo dei fondi comunitari”.