Riforma Gelmini fra sostenitori e detrattori. La Riforma Gelmini, in questi mesi, è stata oggetto di numerose discussioni, forum e dibattiti fra i suoi sostenitori e i detrattori, fra chi condivide i tagli alla scuola in un momento di crisi e recessione e coloro i quali, invece, ritengono ci siano altri servizi meno necessari che dovevano essere sacrificati al posto dell’istruzione. A distanza di qualche mese dall’ entrata in vigore (01 settembre 2009 per la scuola primaria e secondaria di primo grado) cerchiamo di capire l’ impatto che tale legge ha avuto nella scuola primaria, grazie ad una recentissima indagine che è stata da noi effettuata in quattro scuole elementari centrali di Milano (zona Ovest), precisamente quelle di Via Ariberto (Bonaventura Cavalieri), Via Bergognone (Oberdan Pozzi), Piazza Sicilia (Novaro Ferrucci) e Via Rasori (Pascoli).
1)Due scuole su quattro (Piazza Sicilia e Via Rasori) hanno dimezzato le proprie classi con le 27 ore rispetto a pochi anni fa, mentre Via Bergognone e Via Ariberto non sono in grado di gestire classi con il tempo normale per mancanza del numero minimo di scolari previsto dalla Riforma Gelmini per organizzare una classe ex modulo.
2)L’ Istituto di Via Bergognone è in fase di importanti lavori di ristrutturazione e, dunque, i neo scolari potrebbero (il condizionale è d’ obbligo) essere costretti a mangiare in classe, piuttosto che a dovere rinunciare ad attività di laboratorio per problemi contingenti.
3)La Scuola di Piazza Sicilia tradizionalmente quella con maggiori richieste fuori bacino (solitamente è costretta a respingere numerosi bambini che, una volta rifiutati avranno come unica opzione quella di andare alla scuola del proprio bacino di utenza); quest’ anno, in via eccezionale, le domande sono state accolte.
4)Praticamente, tutte e quattro le scuole sopra evidenziate, chi in maniera più esplicita e chi meno, hanno chiesto il giorno dell’ open day un contributo economico volontario, al fine di sopperire alle carenze di budget evidenziate dalla Riforma Gelmini e, dunque, allo scopo di continuare a garantire alcune importanti iniziative che, altrimenti, verrebbero soppresse. Non dimentichiamo che, è di questi giorni, la polemica innescata dalle parole del Ministro Maria Stella Gelmini, la quale, ha dichiarato che ”con troppa leggerezza si chiedono contributi alle famiglie. Sono assolutamente contraria, va evitata questa prassi un po’ lamentosa e in pochi casi giustificata. La scuola pubblica non deve costare”.
5)La scuola di Via Rasori è particolarmente orientata al discorso dei bambini diversamente abili, come è stato evidenziato, peraltro, all’ Open Day.
6)La scuola di Via Rasori è l’ unica fra le quattro analizzate che prevedeva la risposta all’ iscrizione entro il termine previsto dalle scuole limitrofe, dando, dunque, la facoltà alle candidature bocciate di presentare altra domanda in istituto differente, nei termini previsti, senza incorrere in violazioni previste dalla Legge.
7)Per concludere, un’ ultima chicca (comune anche ad alcune realtà scolastiche di Milano), ovvero la non corrispondenza fra parcheggi zone residenti e bacini di utenza, motivo per il quale, ufficialmente, ci sono dei residenti che, qualora intendano accompagnare il proprio figlio in macchina alla scuola prevista dal Comune (fattispecie che accomuna la maggior parte dei milanesi), debbono obbligatoriamente parcheggiare o in sosta vietata, piuttosto che in seconda fila, entrambe soluzioni che, se non determinano multa, sicuramente provocano disagi alla circolazione.
Auspichiamo, infine, che il Comune sappia sopperire ad alcune carenze della Riforma Gelmini, con riguardo alla scuola primaria, anche se la mancanza di fondi è un problema troppo grande e il successo o meno di un istituto dipende dal corpo docente (e dalle sue motivazioni), ma anche e soprattutto sempre di più dal contributo essenziale dei genitori dei bambini che debbono mettere mano al portafoglio e / o contribuire alle iniziative scolastiche con attività di volontariato.
Kevin John Carones
Anna Sara Balloni