Alfano: ”I magistrati cerchino la talpa’‘. A proposito della pubblicazione di intercettazioni sulla inchiesta della Procura di Trani Angelino Alfano dice: “Noi chiediamo alla magistratura di fare uno sforzo per individuare i responsabili delle fughe di notizie. Noi pensiamo che ci voglia una maggiore serietà nell’ affrontare la questione della riservatezza, anche quando ci troviamo di fronte a intercettazioni che possono coinvolgere soggetti che non c’ entrano nulla con le indagini. È gravemente immorale, oltre che illegale far sì che queste finiscano sui giornali. Se i magistrati di una determinata procura ritengono che la talpa sia dentro quell’ ufficio inviino le carte alla procura competente, perché indaghi sulla procura in cui si ritiene che possa esserci la talpa. Se invece non ritengono che là dentro ci possano essere delle talpe, indaghino loro stessi, ma qualche risultato su questo lo portino”.
E ancora: ”Vorrei tranquillizzare tutti, gli ispettori vanno a Trani per svolgere il loro lavoro da magistrati, perchè tali sono. Non devono, non possono e non vogliono interferire nell’ inchiesta che deve andare avanti”, riferendosi alle proteste dell’ Anm di Bari secondo cui la visita degli ispettori a Trani rischia di intralciare l’ inchiesta. ”Credo che sia un servizio utile alla giustizia accertare come delle talpe abbiano potuto fare filtrare notizie sui giornali”.
”Il reato di rivelazione del segreto d’ ufficio – ha detto ancora il Ministro della Giustizia – è un reato già previsto e punito dal nostro codice penale ma purtroppo non viene mai a produrre condanne, la casistica giudiziaria non lascia tracce di grandi ricordi di condanne per fughe di notizie, di arresti di talpe dentro gli uffici che maneggiano materiale riservato. Le aspiranti talpe devono sapere che i magistrati le combattono, che non è possibile violare le regole di riservatezza del segreto istruttorio impunemente. Noi intendiamo contribuire a questa garanzia di riservatezza che ogni cittadino italiano merita”.