Alfano manda gli ispettori a Trani. ”L‘ inchiesta di Trani – dice Alfano – evidenzia almeno tre gravissime patologie che sono chiare anche allo studente che affronta all’ università l’ esame di procedura penale. E cioè: un problema gravissimo di competenza territoriale, un secondo problema di abuso delle intercettazioni e un terzo che riguarda la rivelazione del segreto d’ ufficio. Oggi stesso invierò gli ispettori a Trani per andare a verificare cosa è successo. Ovviamente senza interferire nell’ indagine, potere che non mi compete, ma solo per capire come possano verificarsi queste gravi patologie”.
Il presidente del Senato Schifani non commenta l’ inchiesta di Trani ma sottolinea l’ urgenza un’ accelerazione del ddl sulle intercettazioni. ”Non entro nel merito di questa vicenda – dice, parlando a margine di una iniziativa sulla mafia – ma ritengo comunque che il ddl che giace in Senato ormai da un anno sia maturo perché possa essere affrontato serenamente sia in Commissione che in Aula. L’ estate scorsa fui io a dire addirittura di rinviare questo testo perché si potesse trovare una composizione tra maggioranza e opposizione, cosa che continuo ad auspicare”.
Per chi ancora non ne fosse al corrente, precisiamo che il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha annunciato un’ ispezione ministeriale nella procura di Trani dopo le rivelazioni sull’ indagine nella quale Silvio Berlusconi sarebbe indagato assieme al componente dell’ Agcom Giancarlo Innocenzi. Il reato ipotizzato nei confronti di Berlusconi sarebbe la concussione per le presunte pressioni esercitate per far chiudere Annozero. Nei confronti di Innocenzi, secondo notizie non confermate ufficialmente, il pm Michele Ruggiero avrebbe inizialmente ipotizzato il favoreggiamento personale per la presunta reticenza dimostrata dal componente dell’ Agcom nell’ interrogatorio cui fu sottoposto a Trani il 17 dicembre scorso. A Innocenzi il pm chiese esplicitamente se avesse mai subito pressioni per “addomesticare” o “spegnere” programmi televisivi scomodi.
Il teste escluse a verbale ogni forma di pressione, senza sapere che le sue conversazioni telefoniche erano state registrate dalla guardia di finanza di Bari. Da qui la presunta iscrizione nel registro degli indagati prima per favoreggiamento, poi per concorso in concussione assieme a Berlusconi. Comunque, fonti giudiziarie tranesi escludono che il direttore del Tg1, Augusto Minzolini. sia iscritto nel registro degli indagati.