Vignale (Pdl): “Avevamo ragione. A quanto ci risulta la Corte dei Conti ha voluto verificare la Delibera Bresso in cui la giunta Bresso votava il piano di comunicazione del bilancio di mandato. La Delibera Bresso stanziava 500 mila euro per l’ invio ai piemontesi del volantone elettorale spacciato come sintesi del bilancio di fine mandato. Se le notizie in nostro possesso si dovessero rivelare corrette la magistratura contabile avrebbe voluto verificare la reale correttezza della delibera Bresso e approfondire le reali motivazioni e cause che hanno spinto la giunta ad utilizzare lo strumento della delibera anziché quello più consono per atti di questo tipo – che dovrebbero rientrare nel piano di comunicazione istituzionale – della determina. Voci di corridoio – che siamo certi la magistratura contabile saprà verificare – infatti insinuano che la giunta abbia dovuto mettere al voto una delibera perché il dirigente si sarebbe rifiutato di firmare un atto sfacciatamente elettorale”.
Se le informazioni in nostro possesso si dovessero rivelare corrette è evidente che eravamo e siamo sempre stati nella ragione e che la giunta Bresso stia utilizzando ogni mezzo a sua disposizione – dall’ utilizzo improprio di denaro pubblico alle minacce legali – per distogliere l’ attenzione dei piemontesi dagli sperperi e azioni della giunta.
In ogni caso siamo sicuri che anche in Piemonte giustizia sarà fatta e che se la Corte dei Conti verificherà incongruenze amministrative nella gestione del denaro pubblico chiederà il risarcimento all’ Ente da parte della Bresso, esattamente come anni fa era accaduto per l’ ex sindacato di Roma Rutelli.
Probabilmente, già temendo di essere il Rutelli bis, Bresso si porta avanti con il lavoro e minaccia querele – e risarcimenti pecuniari – a chi ha voluto mettere nero su bianco (nel libro I peggiori Sprechi della giunta Bresso) gli sperperi della sua giunta.
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