Grazie alla legge sulla domiciliarità approvata dal Consiglio Regionale, relatore Vignale, le famiglie piemontesi avranno un sostegno economico e in servizi per assistere i propri cari. D’ ora in poi le famiglie che prima, per motivi soprattutto economici, erano costrette a ricoverare il proprio parente non autosufficiente in strutture di ricovero e per i quali la Regione stanzia 2400 euro al mese per ricoverato, ora avranno la possibilità di ricevere dei contributi regionali per assumere una badante qualificata o per avere servizi sanitari o assistenziali che diano la possibilità di tenere all’ interno di un’ abitazione i propri congiunti. Questo in sintesi l’ obiettivo della legge regionale a sostegno dell’ assistenza domiciliare, frutto della sintesi di cinque differenti proposte di legge, della quale il Consigliere regionale è stato primo firmatario e relatore. Scopo della proposta è da una parte massimizzare il rapporto costi / benefici dell’ assistenza domiciliare che ad oggi è completamente sbilanciato a favore dei primi. Infatti, con l’ allungamento della vita, il numero delle persone non autosufficienti è in continuo aumento e, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, diventa sempre più difficile per una famiglia riuscire ad assistere direttamente il proprio caro.
Inoltre, i sussidi e i contributi regionali fino ad oggi erogati per chi assisteva una persona non autosufficiente (anziani, disabili, ecc.) non erano del tutto uniformi e una famiglia doveva farsi carico di spese economiche non indifferenti e assumere badanti a totale carico della famiglia stessa. Insomma oggi le famiglie si trovano di fronte a una sola scelta: o tenere nella propria abitazione il proprio caro senza alcun sostegno da parte delle istituzioni oppure optare per trovare una struttura pagata in parte dalla famiglia in parte dalla Regione.
Con la legge s’ introduce una terza possibilità quella di tenere all’ interno della propria abitazione il proprio caro avendo però un sostegno o economico o servizi o servizi di tregua (assistenza solo per qualche sabato e domenica o in particolari momenti dell’anno ecc.). È una delle poche situazioni in cui si può garantire un miglior servizio ad una riduzione dei costi: infatti per ogni paziente in meno che sceglierà grazie alla nuova legge di non andare in una casa di cura con le stesse risorse si potranno seguire 4 / 5 pazienti nella loro residenza. Ciò ridurrà anche le lunghissime liste d’ attesa per accesso in una Residenza per anziani (più di 12.000 in attesa in Piemonte).
Attraverso la legge sulla domiciliarità si garantirà quindi un’ assistenza qualificata effettuata da persone che hanno seguito un corso regionale di aggiornamento e formazione e finalmente si sosterranno economicamente tutte le famiglie che decideranno di occuparsi della cura del proprio caro senza ricorrere ad un ricovero in un ambiente esterno e lontano come una clinica.
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