Massimo Ciancimino al processo di Palermo ha sostenuto come Forza Italia sia nata dalla trattativa fra lo Stato e la mafia all’ inizio degli Anni ’90. Le reazioni e i commenti. Il Popolo della Libertà parla di agguato al governo, la Lega tace, l’ Udc prende le distanze dalle parole di Ciancimino, il Partito democratico è prudente, l’ Italia dei Valori accusa. Sandro Bondi, coordinatore nazionale del Pdl, parla apertamente di disegno politico. Silvio Berlusconi evita ogni replica ufficiale, ma in privato il premier non nasconde la sua indignazione e parla del solito copione che si ripete ogni volta che c’ è una campagna elettorale.
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano dichiara: “Non vorrei che ci fosse un tentativo di delegittimare l’ azione di un governo che combatte la mafia, perché quando la mafia vuole contrastare i suoi avversari non sceglie la via dell’ assassinio fisico, ma quella della delegittimazione e il governo Berlusconi ha fatto con le leggi l’ esatto contrario di quello che prevede il papello di cui tanto si parla».
Pier Ferdinando Casini dice: “Ritenere che Forza Italia sia un prodotto della mafia significa non solo offendere milioni di elettori, ma soprattutto falsificare profondamente la realtà. Non ha futuro un Paese in cui la politica si fa usando queste armi”.
Antonio Di Pietro definisce il governo paramafioso e aggiunge: “Non è solo Ciancimino che lo dice ma sono in tanti”. Paolo Ferrero, portavoce della Federazione della sinistra, chiede di fare chiarezza: “Queste dichiarazioni vanno naturalmente riscontrate nel modo più scrupoloso da parte della magistratura, ma certo sono inquietanti e preoccupanti. Da cittadini vogliamo sapere da chi siamo governati”.