Molto preoccupato per le voci circolate a proposito della legge definita anti – pentiti, il Presidente Giorgio Napolitano ha appreso con soddisfazione da Alfano che il governo non ha nulla a che farci. Il Presidente lo sapeva già, ma desiderava che il ministro della Giustizia lo confermasse personalmente. L’ incontro di ieri tra il Presidente della Repubblica e il Guardasigilli non è stato, quindi, una formale ritualità, ma l’ occasione per Giorgio Napolitano di chiarire alcune perplessità a proposito del disegno di legge sul legittimo impedimento. Un incontro definito da Angelino Alfano chiara e leale collaborazione.
Nonostante alcune perplessità su un paio di aspetti, riguardanti il grado di discrezionalità del giudice nell’ assegnare il beneficio e il termine rinnovabile del beneficio stesso, Napolitano sembra orientato a firmare, soprattutto se riceverà qualche miglioria nella lettura al Senato. Ma ha fatto alcune aggiunte sia a proposito di questo provvedimento sia a proposito di quello sul processo breve, già approvato in prima lettura al Senato.
In realtà il Capo dello Stato è orientato a firmare il primo provvedimento, ma ha ribadito anche ieri al ministro della Giustizia la sua opposizione al secondo, come già comunicato al governo nelle scorse settimane. Per gli stessi motivi per cui, al tempo del lodo Alfano aveva rinviato alle Camere la legge blocca – processi, ha già fatto sapere che, così com’è, non intende firmare quella sul processo breve, dicendo anche chiaramente di sperare ancora che venga ritirato.
Inoltre il Presidente della Repubblica ha osservato che sia il primo che il secondo sono provvedimenti temporanei, da rivedere nel quadro della riforma della giustizia più volte annunciata dal governo e più volte sollecitata da Napolitano, della quale, però «non si sa ancora cosa contiene, se la si immagina ad ampio spettro oppure limitata, se la si vuole concordare o no», commenta con amarezza Napolitano.
E ha sottolineato che “sarebbe importante procedere in fretta e procedere nel modo giusto, anche perché l’ approvazione di tutti questi provvedimenti occasionali e temporanei, svincolati da un disegno complessivo, scopre il fianco alle critiche di chi denuncia provvedimenti ad personam invece di un intervento a favore di tutti i cittadini“.
Napolitano ha anche detto chiaramente di non approvare certe manifestazioni di protesta da parte dei magistrati, ma ha raccomandato al rappresentante del governo di cercare il dialogo e il confronto in ogni caso. Anche da questo punto di vista sarebbe molto utile una discussione aperta su un progetto di riforma.