Confedilizia: le norme semplificatrici sull’ edilizia varate dal Governo sono incartate alla Conferenza Stato – Regioni

di isayblog4 28 views0

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Parlando a Genova ad un convegno in materia di Piano casa organizzato dalla locale Confedilizia, il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato: “Le norme di semplificazione delle procedure edilizie varate dal Consiglio dei ministri il 12 novembre dell’ anno scorso non sono ancora approdate in Parlamento in quanto il provvedimento che le conteneva è ad oggi fermo presso la Conferenza Stato – Regioni, della quale il Governo attende il preventivo parere. Così come era accaduto con il Piano casa nazionale, anche queste essenziali disposizioni di snellimento delle procedure edilizie vanno ad impastoiarsi nel meccanismo di quel potentissimo organismo che è ormai diventata la Conferenza Stato – Regioni.

In questo caso, poi, il ritardo provocato è ancor più grave in quanto si tratta di un provvedimento per il quale il Governo aveva previsto un iter accelerato, tanto da collegarlo formalmente alla Finanziaria 2010. Si tratta dell’ ennesimo sintomo di un malessere che colpisce da tempo il nostro Paese, che vede il Governo costretto ogni giorno a contrattare ogni norma non già con il Parlamento – così come avviene in tutto il mondo – bensì con i rappresentanti di Regioni ed enti locali. Al punto che in Italia non si sa più chi governi, o lo si sa fin troppo bene: governano tutti meno il Governo.

La riforma costituzionale del 2001 ha creato una situazione di paralisi ed un sistema incartato che ha come perno un organo – la Conferenza Stato – Regioni – che non è neppure un organismo costituzionale, dei cui lavori non si sa nulla e che non è sempre guidato da criteri che prescindano dal colore politico delle Regioni.

Se poi si considera che l’ 80% delle leggi pubblicate dalla Gazzetta traggono origine da direttive europee (e quell’ 80% è destinato a diventare un 90%, dopo il Trattato di Lisbona entrato in vigore l’ 1 dicembre scorso), la conclusione è che bisogna mettere da parte la riforma costituzionale di nove anni fa e farne una che sui grandi temi permetta di governare a chi ha avuto i voti dell’ elettorato”.

Fonte: Confedilizia

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