Intervento di Colombo Clerici: “All’ ente pubblico il controllo del meccanismo della perequazione”. Sul PGT – Piano di Governo del Territorio di Milano, lo strumento di pianificazione – regolazione destinato a disegnare il volto della città fino al 2030, si sono sfiorati – non confrontati – esponenti dell’ imprenditoria e della tutela ambientale e il “padre” del PGT, l’ assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli. Occasione, il forum promosso dai consiglieri comunali Enrico Fedreghini (Gruppo Verdi) e Carlo Montalbetti (Lista Milano Civica).
Relatori, il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici, Claudio De Albertis (Assimpredil), Salvatore Crapanzano (Coordinamento Comitati Milanesi), Damiano De Simine (Legambiente), Costanza Pratesi (Ufficio Studi Fai), Mario Sartori (Rete Civica di Milano).
Presenti, tra gli altri, Pierluigi Roccatagliata, Alberico Belgiojoso, Riccardo Pellegatta, Luca Beltrami Gadola, Jacopo Gardella, Bernardo Negri da Oleggio.
Non sono facili i primi passi del PGT che dovrebbe entrare in vigore tra circa un anno: rinvii della discussione in Consiglio comunale, 1400 emendamenti circa, 200 dei quali della stessa maggioranza, ed osservazioni preannunciate dai cittadini rivelano maldipancia ad ogni livello.
Ci sono i carboni ardenti del tunnel sotterraneo che dovrebbe collegare Expo e Linate attraversando Milano e il destino del Parco Sud che, pur destinato a fornire le volumetrie per costruire altrove, non è al sicuro da insediamenti.
Ma sembra che la stessa modalità attuativa della filosofia del Piano, improntata non più ad una rigida pianificazione, ma ad una flessibilità capace di rispondere, adeguandosi di volta in volta alle esigente mutevoli della città, desti qualche perplessità: perché, per evitare possibili abusi, il Piano deve essere gestito con decisione, con strategia, da un Comune forte.
Ai molti interrogativi Colombo Clerici ha aggiunto i suoi: pur apprezzando l’ impostazione generale e il lavoro scientifico svolto, si è chiesto – ed ha chiesto – come, ad esempio, il PGT si concili con il Piano Casa del governo e quali possano essere le conseguenze di una sovrapposizione e di un’ eventuale contraddizione tra i due strumenti.
Esprimendo timori per una non escludibile gestione monopolistica del meccanismo della perequazione che andrebbe controllato dall’ ente pubblico anche attraverso una struttura ad hoc (la cosiddetta borsa delle volumetrie) in grado di assicurare trasparenza e certezza dei diritti anche ai più deboli. Con il rilievo che i criteri di libertà cui si ispira il Piano dovrebbero rispondere a logiche economiche e non finanziarie.
Da parte di altri oratori si è rilevato che anche la densificazione della città, che dovrebbe tradursi in un aumento della popolazione dagli attuali 1.300.000 abitanti a quasi 1.700.000, non potrà avvenire se non si metterà in atto una politica complessiva di contenimento di costi (Milano è la città più cara d’ Italia).
Nel suo saluto, Masseroli ha ribadito il valore innovativo del PGT che dovrebbe assicurare lo sviluppo urbanistico di Milano dopo che il precedente strumento (il PRG) ha rivelato fondamentali carenze.
E, rivolto all’ opposizione, ha detto “Confrontiamoci sulle cose concrete senza pregiudiziali ideologiche”.
Benito Sicchiero
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