“Sarebbe questa la prima mossa del “partito dell’amore”? Andando avanti a testa bassa sui suoi provvedimenti – avverte Bersani commentando il vertice di Palazzo Grazioli – il governo sa bene che mette a repentaglio una discussione di sistema sulle riforme istituzionali, ivi compreso il rapporto tra Parlamento e Magistratura. Non bastano i giochi di parole o le finte benevolenze verso l’ opposizione a nascondere la realtà dei fatti. La nostra disponibilità è quella dichiarata più volte: si sospendano i provvedimenti che governo e maggioranza hanno annunciato e si discuta subito dell’ ammodernamento del nostro sistema”.
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha dubbi sull’ esito del vertice di maggioranza sulla Giustizia, che secondo lui potrebbe pregiudicare l’ annunciata disponibilità al confronto bipartisan sul complesso delle riforme istituzionali.
Il dialogo con l’ opposizione è possibile solo se cadono le pregiudiziali e si interrompe il ritornello delle leggi ad personam. Ma Berlusconi respinge la richiesta di Bersani di sgombrare il campo dalle leggi ad personam per poter avviare il dialogo sulle riforme. Anzi, “mi indigno solamente a sentire queste cose”, dice il premier.
Per Silvio Berlusconi il legittimo impedimento e il processo breve sono leggi ad libertatem, “perché un premier – ribadisce il Presidente del Consiglio al vertice – ha il diritto di governare senza dover passare le giornate a presentarsi in Tribunale: se non capiscono questo, il dialogo è impossibile, anche se noi siamo pronti a cercare un terreno condiviso.