Berlusconi e Tremonti si pongono un comune obiettivo: modificare il fisco italiano alla radice abolendo le misure una tantum e salvaguardare i conti pubblici. All’ interno della maggioranza però non tutti ne sono convinti: infatti, il sindaco di Roma Gianni Alemanno chiede al presidente del Consiglio di “fare una riflessione per anteporre alla riduzione delle aliquote il quoziente familiare che deve diventare il primo obiettivo della riforma fiscale”.
Molti i componenti della squadra dell’ Esecutivo che sostengono l’ idea di rivedere gli scaglioni della tassazione Irpef. Anche i ministri Renato Brunetta e Roberto Maroni: «È il programma del ’94, una proposta vecchia che noi condividiamo perchè può far ripartire l’ economia, spiega Brunetta, il quale si dice convinto che la revisione delle aliquote sia solo una parte del progetto di riforma: “Tremonti ha in mente anche altro. Noi – dice – tassiamo troppo i redditi e troppo poco i consumi”.
“Le parole d’ ordine della riforma tributaria sono semplificazione ed equità. Ma il Pd non crede nel progetto di Berlusconi: infatti boccia l’ ipotesi di ridurre a due le aliquote Irpef e accusa l’ Esecutivo di essere protagonista di una storia infinita di promesse non sono credibili.
lotarino 12 Gennaio 2010 il 17:12
Le tasse non aumenteranno ma verranno rimodulate su due aliquote. La riforma del fisco entra nel vivo proprio oggi, con una task force di esperti che studierà l’avvio di un nuovo sistema tributario partendo dai principi del Libro Bianco del 1994
http://www.loccidentale.it/articolo/il+governo+inaugura+la+%22fase+2%22+partendo+da+un+fisco+nuovo.0084372