All’ Angelus il Papa fa un appello: “Gli immigrati vanno rispettati e la violenza non deve essere mai per nessuno la via per risolvere le difficoltà, tanto meno in nome di Dio. Bisogna ripartire dal significato della persona e imparare a rispettare chi è diverso, non importa se per provenienza o religione”.
“Bisogna ripartire dal cuore del problema – prosegue il Papa -. Bisogna ripartire dal significato della persona. Un immigrato è un essere umano, differente per provenienza, cultura e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare nell’ ambito del lavoro dove è più facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell’ ambito delle condizioni concrete di vita. La violenza non deve essere mai, per nessuno, la via per risolvere le difficoltà. Il problema è anzitutto umano. Invito a guardare il volto dell’ altro e a scoprire che egli ha un’ anima, una storia e una vita: è una persona e Dio lo ama come ama me“.
“Simili considerazioni, ha detto poi il Papa, valgono anche per l’ uomo nella sua diversità religiosa. La violenza verso i cristiani in alcuni Paesi ha suscitato lo sdegno di molti, anche perchè si è manifestata nei giorni più sacri della tradizione cristiana“.
E ancora: “Una umanità nuova, solidale e ricca di pace e di speranza può nascere solo da un modello di società come quello suggerito dal battesimo, che ci rende tutti fratelli. Un fraternità che non si può stabilire mediante una ideologia, tanto meno per decreto di un qualsiasi potere costituito. Ma, di nuovo dalla consapevolezza di essere tutti figli di Dio padre e nella madre Chiesa“.