Il Consiglio Regionale vota la proposta di Legge Vignale: per la prima volta in Italia in Piemonte i genitori separati potranno avere aiuti economici
Vignale (PdL – An): “Grazie alla legge di cui sono stato primo firmatario e relatore il Piemonte si pone all’ avanguardia nel sostegno ai genitori separati e divorziati in difficoltà economica e soprattutto garantisce una situazione di maggior tranquillità economica ai figli delle coppie in questa situazione. L’ unico grande rammarico è, per responsabilità del centrosinistra, non essere stati in grado di fare una nuova legge a tutela della famiglia nel suo complesso”.
Per la prima volta in Italia i genitori separati potranno beneficiare di soluzioni abitative temporanee e definitive (come già accade in Liguria), ma anche – unica regione in Italia – di sostegni economici insieme alla possibilità di stornare dal conteggio del proprio reddito per accedere ai benefici previsti da altre leggi regionali anche gli alimenti che il coniuge separato deve versare per legge.
Infatti il Consiglio Regionale ha votato un testo di legge, di cui il consigliere regionale Gian Luca Vignale è stato primo firmatario e relatore, che ha raccolto le proposte di legge precedentemente presentate dal consigliere Vignale stesso e dal consigliere Bossuto e che, grazie al loro lavoro di mediazione e responsabilità, ha incontrato già in Commissione il favore, oltre che del centro destra, anche del PD e di Rifondazione Comunista.
A dispetto della parità dei diritti tra uomini e donne nel nostro Paese è oramai consolidata la prassi di privilegiare nell’ affidamento dei minori il ruolo materno rispetto a quello paterno. A fronte di ciò in Italia, nel 90% dei casi, il padre deve versare alimenti mensili che spesso equivalgono ad un terzo dello stipendio (in media 400 euro) e nel 71% dei casi la casa è assegnata alla madre.
Il che significa che un padre nel momento del divorzio si trova senza casa e con uno stipendio diminuito di un terzo che spesso gli permette appena di poter soddisfare il proprio sostentamento e lo costringe a ricorrere a sua volta all’ aiuto dei propri genitori con un senso di frustrazione e sconfitta facilmente comprensibili.
Con il voto di oggi si riconosce per la prima volta in Italia a tutti i genitori separati, nella grandissima parte dei casi padri, la difficoltà di uno stipendio ridotto di un terzo e della mancanza di una casa dove poter accogliere ed educare i propri figli. Il testo di legge, quindi, dà la possibilità ai genitori separati di porsi in una situazione di completa parità di conteggio reddituale rispetto a tutti gli altri genitori a basso reddito.
Ad esempio se un papà separato guadagna 1500 euro al mese e deve pagare 500 euro di alimenti alla madre del figlio, se prima lo stipendio era totalmente conteggiato, grazie a questa legge il predetto papà potrà denunciare un reddito di 1000 euro. Questa legge affida alla Regione quel ruolo di garante dei diritti di parità e tutela dei minori che dovrebbe esserle proprio.
Il testo infatti promuove sostegni ed iniziative volti a stabilire non solo le condizioni di parità di diritti tra genitori, ma anche il recupero dell’ autonomia psicologica e materiale del genitore separato attraverso una promozione e valorizzazione dei centri di assistenza e mediazione familiare e della consulenza legale necessaria.
Ma soprattutto per la prima volta vengono individuati incentivi economici a favore dei genitori separati in difficoltà che garantiscono a ciascun genitore separato di poter affrontare con dignità e responsabilità, ed in completa indipendenza, la propria vita e la fondamentale responsabilità assunta verso i propri figli.
“Grazie al voto di oggi – dichiara il Consigliere Gian Luca Vignale promotore del testo di legge – migliaia di padri separati si vedono riconoscere la possibilità di svolgere il loro ruolo di genitori e centinaia di migliaia di bambini che, pur volendo, non possono stare con i propri papà a causa di un sistema che tende a privilegiare il ruolo materno anche a livello economico, sono tutelati ad avere una famiglia.
Il centrodestra, con il favore della sinistra radicale e del PD, ha finalmente dato la possibilità a tutti i genitori, senza distinzione di sesso, di assumersi le proprie responsabilità senza subire penalizzazioni economiche che impediscono a ciascun genitore separato di poter vivere serenamente il proprio ruolo e di poter aiutare i propri figli molto più di quanto un giudice possa imporre”.
L’ approvazione di tale legge è uno degli interventi promossi dal consigliere Gian Luca Vignale a favore delle famiglie. Il dispiacere è che il Consiglio regionale non sia stato in grado di dare una doverosa attenzione in termini economici e legislativi anche alla maggioranza delle famiglie piemontesi che, non separate o divorziate, non hanno avuto alcuna attenzione da parte del centrosinistra e dalle politiche della Giunta Bresso. Basti pensare, infatti, che da più di due anni giacciono in Commissione Assistenza sei disegni di legge (uno a firma del consigliere Vignale) per garantire un maggior sostegno alle famiglie la cui discussione non è neppure iniziata.
Questa è l’ attenzione che il centrosinistra è stato in grado di garantire alle famiglie piemontesi!
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teresa 8 Gennaio 2010 il 10:22
una donna separata con uno stipendio di 1200 euro al mese compreso di assegno per la minore come può pagare un avvocato secondo la legge per inadempieza da parte dell’ex coniuge visto che solo di affitto paga 500 euro? mi piacerebbe tanto avere una risposta da chi applica certi limiti di reddito se questi si trovassero a dover vivere così come farebbero? magari io non sono in grado di arrivarci e poi ci chiediamo perchè esiste il lavoro in nero o la prostituzione? a me personalmente non rimangono neppure i soldi per mangiare dal momento che non ricevo alimenti dal mio ex coniuge nonostante sulla sentenza di separazione compaiano e non ho la possibilità di pagare un’avvocato per quelli che sarebbero i miei diritti e così mi tocca subire.vi ringrazio per l’attenzione.