Dionigi Tettamanzi, preso di mira dalla Lega per le sue posizioni in favore degli immigrati, non si mostra impensierito per le accuse che gli vengono rivolte. Il ministro leghista Roberto Calderoli lo paragona a un imam dalla Padania e a un mafioso mandato in Sicilia, ma l’ arcivescovo è sereno e continua a fare il pastore. I leghisti chiedono al cardinale un incontro natalizio per farsi gli auguri e avere un “chiarimento”, ma sui rom la loro posizione non cambia. Neppure Calderoli sembra disposto a pentirsi e precisa che le sue critiche riguardavano l’ aspetto politico delle dichiarazioni di Tettamanzi, che definisce un nostalgico della Chiesa conciliare che a Calderoli non piace.
Il presidente della Camera Gianfranco Fini ironizza per mettere in evidenza le contraddizioni della Lega: “È bello che si difenda la tradizione e che si difendano il crocifisso e il presepe, ma se si guarda il presepe, si vede che è pieno di extracomunitari“, è il suo commento all’ ultimo attacco leghista all’ arcivescovo lombardo. Più severa la fondazione Farefuturo, che accusa i leghisti di essere bestemmiatori e mercanti di paura che scacciano Gesù dal tempio.
Nel Pdl tanti difendono l’ arcivescovo della diocesi milanese: il governatore della Lombardia Roberto Formigoni ha mandato una dichiarazione di stima per Tettamanzi e una smentita per Calderoli: Non condivido gli attacchi, anche perchè un cardinale parla sempre sul piano pastorale e non su quello politico.
Il cattolico del Pdl Beppe Pisanu parla di attacco rozzo e volgare, mentre l’ Udc Pier Ferdinando Casini accusa la Lega di doppiopesismo: “prima difende il crocifisso e poi lo spacca sulla testa di un immigrato o insulta in modo vergognoso il cardinale Tettamanzi isolentendolo come si farebbe con un malfattore per avere un vantaggio politico”. E la presidente del Pd Rosy Bindi definisce penoso il tentativo di Calderoli di dividere la Chiesa tra buoni e cattivi, mentre Massimo Donadi, Idv, bolla l’ attacco leghista a Tettamanzi come «volgare e di stampo fascista“.