Professionisti tecnici, imprese di costruzione, proprietari d’ immobili, amministratori condominiali, agenti immobiliari, installatori d’ impianti, in poche parole tutta la “filiera” immobiliare, utenti finali compresi, si incontrano per evidenziare le criticità presenti nella “certificazione energetica” in Lombardia e chiedere la revisione della legislazione regionale in materia. Assoedilizia è rappresentata dal perito industriale Mauro Canesi.
A margine del convegno il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici dichiara: “Una seria querelle quella che oppone la Regione Lombardia ad un esercito di contribuenti – proprietari immobiliari, sulla questione delle certificazioni energetiche.
La regione è all’ avanguadia in campo nazionale, in quanto ha munito la norma che impone la certificazione in caso di vendita e dall’ anno venturo addirittura in caso di contratto di locazione, di pesantissime sanzioni pecuniarie. Ed è forte dell’ appoggio incondizionato di oltre 6.000 tecnici certificatori accreditati, che non vedono l’ ora di aver lavoro da svolgere.
Ma non si rende conto di star facendo, su questa questione, una fuga in avanti che potrebbe esporla al rischio di una figura donchisciottesca.
Mentre nel G2 (e Copenhagen ne darà la prova) i Paesi più forti Usa e Cina stanno facendo capire al mondo ed all’ Europa, in particolare, che l’ impegno per il contenimento delle emissioni di gas serra è una bella cosa, ma prima vengono le esigenze dell’ economia, soprattutto in questi tempi di crisi.
E mentre alcuni paesi europei hanno concordato tetti di emissione più ragionevoli di quelli che l’ Italia ha supinamente accettato; e mentre ancora in Europa ed in Italia alcuni settori, come quello industriale, stanno ottenendo un doveroso rallentamento degli impegni di risparmio energetico. Per gli immobili si continua imperterriti con la logica messa a fuoco prima dello scoppio della crisi economica, come se nulla fosse accaduto: imponendo pesantissimi oneri individuali alle famiglie.
Uno di questi appunto è rappresentato dalla certificazione energetica: ma poi ci sono anche tutte le opere di adeguamento alle normative di virtuosità energetica.
Quel che è grave è che, a fronte di un pressoché nullo effetto benefico ambientale a livello globale, si pretenda di assoggettare ad un regime di rigorose normative di virtuosità energetica, del quale le certificazione sono la base, non solo le nuove costruzioni edilizie (il che sarebbe pur ragionevole in una visione politica prospettica), ma tutto il patrimonio edificato.
Ed a marce forzate: come sta accadendo appunto in Lombardia. Né vale trincerarsi dietro le normative nazionali ed europee: la solerzia dimostrata dalla nostra regione in questo campo (imponendo norme più rigorose di ogni altra regione italiana) è degna di miglior causa”.
certificazione energetica 7 Settembre 2010 il 19:52
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