I due schieramenti devono abbassare i toni per realizzare le riforme di cui il Paese ha urgente bisogno. Così il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo che a Genova ha presentato la Fondazione “ItaliaFutura” sottolineando come in Italia si senta “la mancanza e l’ esigenza di una coraggiosa, forte e chiara politica industriale”.
“Ci aspettiamo che le persone più responsabili dei due schieramenti abbassino i toni. Finiscano i veleni. Ci sia uno spirito di rispetto e collaborazione, e ognuno nel proprio ruolo, cerchi di condividere quelle poche cose fondamentali per il futuro del nostro Paese», ha affermato Montezemolo, il quale ha individuato tra le prime riforme da attuare, quella dello Stato, “semplificando la vita dei cittadini, recuperando efficienza e risorse per gli investimenti, ed eliminando sprechi e una burocrazia asfissiante.
“È passato un anno e mezzo dalle elezioni, un clima più da rissa di questo periodo non c’ è stato, volontà di fare vere riforme istituzionali tantomeno, e qualcuno ha parlato di elezioni anticipate. Noi diciamo no – ha detto Montezemolo -. Governo vai avanti, fai le riforme, auspichiamo che siano in tempi brevi, e poi, a fine legislatura i cittadini giudicheranno. Abbiamo bisogno di un Governo che mantenga gli impegni presi con gli elettori.
Rispondendo alle domande dei giornalisti sullo stabilimento di Fiat a Termini Imerese, e dopo aver ricordato i prossimi appuntamenti col governo, Montezemolo ha affermato: «Non è la Fiat che fa la politica industriale. Una delle cose fondamentali di cui si sente la mancanza e l’ esigenza nel Paese è una coraggiosa, forte e chiara politica industriale.
Secondo il presidente della Fiat, in questi anni, si è assistito ad una grande impotenza del Paese reale davanti al vuoto della politica. Una situazione che porta a due conseguenze: la prima, un malessere che alla lunga potrebbe diventare un rigetto, e poi ancora una protesta. La seconda, quella di un Paese fai – da – te, con persone generose e capaci, che cercano di fare il meglio in tutti i settori, col rischio che però ci siano gli italiani ma non l’ Italia.
Tra le riforme che Montezemolo vorrebbe realizzate, c’ è quella elettorale, che permetta ai cittadini di decidere chi mandare in Parlamento evitando “l’ umiliazione di fare da notai a liste presentate dai partiti”, ma anche quelle delle pensioni, del fisco, e della giustizia, “che non sono un’ invenzione del presidente del consiglio“.