Ha ragione la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, se l’ Unione Europea impone tagli delle emissioni CO2, superiori al 20% già deciso, si penalizzeranno le imprese senza ottenere benefici significativi all’ ambiente.
Infatti, dopo lo stop di Usa e Cina all’ assunzione di impegni vincolanti sulle emissioni di Co2, se l’ Europa attuerà le misure contenute nel pacchetto clima, si otterranno risultati globali puramente simbolici a scapito del nostro settore produttivo, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.
Non si può rischiare di ripetere gli errori di Kyoto imponendo limiti penalizzanti e prefissando obiettivi velleitari che poco tenevano conto della realtà economica e produttiva dei singoli stati.
Per questo motivo, sarebbe importante che l’ Unione Europea avesse il coraggio di cambiare strategia. E tenendo anche conto delle numerose perplessità di scienziati e studiosi sulla correlazione tra attività antropica e riscaldamento globale quale unico elemento determinate dei mutamenti climatici, affronti la questione ambientale con una visione più ampia e pragmatica, inserendo tra gli obiettivi prioritari quello legato all’ inquinamento globale chimico fisico che sta danneggiando in modo pesantissimo il pianeta e che ben poco ha a che vedere con la CO2 ed il clima.
Sen Andrea Fluttero (PDL)
Segretario della Commissione Ambiente