L’ Iran ha confermato il proprio rifiuto a inviare il suo uranio arricchito all’ estero in cambio di combustibile per il suo reattore di ricerca. L’ accordo tra Teheran e la comunità internazionale sul dossier nucleare iraniano appare quindi ancora più lontano. L’ annuncio non è ancora la risposta ufficiale e definitiva di Teheran alla proposta di accordo dell’ Occidente, mediata dall’ Aiea, ma va interpretato come un preciso segnale di chiusura delle autorità locali.
L’ Agenzia internazionale per l’ energia atomica (Aiea) aveva presentato il 21 ottobre un progetto di accordo che garantisce a Teheran la consegna di combustibile nucleare per il suo reattore di ricerca, pur garantendo un maggiore controllo degli stock iraniani di uranio arricchito: una soluzione che ha lo scopo prioritario di alleviare le preoccupazioni internazionali sul programma nucleare iraniano.
La soluzione individuata dall’ Aiea prevede che l’ Iran esporti in Russia la maggioranza del suo uranio arricchito fino al 5%, per un ulteriore arricchimento fino a quasi il 20%, e che la Francia garantisca in seguito la sua trasformazione in combustibile nucleare per il reattore di Teheran.
Questo progetto di accordo è stato approvato da Stati Uniti, Russia e Francia. Ma Teheran chiede ulteriori negoziati. E inoltre il presidente Ahmadinejad ha detto in un’ intervista alle televisioni turche che Teheran preferisce comprare il combustibile di cui necessita ed è pronta a proseguire i negoziati su questo punto.