“Una decisione inaccettabile per gli italiani, che fa dubitare del buon senso dell’ Europa, dice il premier Silvio Berlusconi, il quale interviene sulla vicenda dei crocifissi nelle scuole all’ indomani della decisione della Corte Europea, bocciando senza appello la sentenza della Corte di Strasburgo. Apprezzato il Governo per il ricorso presentato a Strasburgo. Il segretario di Stato Vaticano, Cardinal Tarcisio Bertone, ha parlato di deplorazione, ma anche di delusione. “Per un’ Europa del terzo millennio che ci lascia solo le zucche delle feste come Halloween e ci toglie i simboli più cari come il crocifisso, simbolo di amore universale, non di esclusione ma di accoglienza”.
La Santa Sede non può e non vuole interferire con le decisioni della Corte di Strasburgo, ha poi spiegato il Cardinale, ma certo apprezza il tempestivo ricorso del governo. “Ora – ha detto – dobbiamo cercare con tutte le forze di conservare i segni della nostra fede per chi crede e per chi non crede”. Berlusconi sottolinea che la sentenza è assolutamente inaccettabile. Ed ha aggiunto che: “l’ Italia sia un paese in cui il cristianesimo è la sua stessa storia, lo sappiamo da sempre, si tratta di una di quelle decisioni che ci fanno dubitare del buon senso dell’ Europa».
Sulla vicenda si è espressa, sempre sul fronte del Governo, anche Maria Stella Gelmini, ministro dell’ Istruzione, che ha ribadito come la sentenza sia un atto grave e rappresenti un messaggio sbagliato soprattutto per i giovani. Nei confronti della Corte di Strasburgo sono severi anche il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, il ministro della Difesa La Russa, il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi: Il crocifisso non si toccherà mai e poi mai da nessun luogo, laico e non, della nostra Italia.
Sul fronte delle opposizioni il leader dell’ Udc Pierferdinando Casini ha parlato di “un’ occasione persa che finirà per alimentare l’ integralismo antieuropeo che c’ è anche nel nostro Paese. Stefano Ceccanti del Pd ha invitato a ragionare sulla “soluzione adottata in Baviera che consente in certi casi motivati un bilanciamento tra diritti che può anche portare a una rimozione in alcune specifiche situazioni scolastiche”.
Poche le voci a favore della Corte europea. Tra queste quella di Paolo Ferrero (Prc), il quale così si è espresso: “I politici cattolici vogliono solo ingraziarsi la Chiesa, che gode già di troppi privilegi, mentre l’ attacco alla sentenza indica l’ alto tasso di clericalismo e di subalternità di questi politici, compresi alti esponenti del governo, agli interessi del Vaticano».
La Commissione Europea, invece, non commenta la sentenza: si tratta di una decisione che “viene da un’ istituzione che non appartiene all’ Unione europea ed è esclusiva competenza dei paesi membri”, ha spiegato Michele Cercone, portavoce del commissario Ue alla Giustizia.