Il Presidente del Consiglio lascia capire chiaramente che intende avviare un importante processo riformatore, a partire dalla giustizia. E che è predisposto al dialogo. “Ma per dialogare è necessario essere in due, e soprattutto avere rispetto dell’ avversario, non insultarlo e demonizzarlo come il Pd di Franceschini e di Veltroni ha fatto ogni giorno, e spesso più volte al giorno, contro la mia persona. Se Bersani deciderà di cambiare registro e di concorrere alle riforme importanti per il futuro dell’ Italia, il più contento sarò io”. In sintesi Berlusconi manifesta la disponibilità a trattare sulle materie più importanti con il nuovo segretario del Pd.
Anche il Guardasigilli, Angelino Alfano, si dichiara pronto ad un’ intesa con l’ opposizione, anche perché se le riforme sono votate da una maggioranza ampia sono destinate a durare di più nel tempo. Ma se l’ opposizione non vuole, si procederà ugualmente con le riforme.
Dall’ opposizione Rosy Bindi, indicata tra i possibili candidati alla presidenza del Pd, dice: «Siamo disposti a un confronto se si vuole fare la riforma per i cittadini. Ma non siamo disponibili a consumare vendette contro la magistratura e a continuare a fare leggi ad personam”.