Il decreto in materia di revisione straordinaria degli ascensori impiantati prima del 30 giugno 1999, emanato dal ministro dello sviluppo economico on. Scajola, non è passato inosservato in Parlamento. Sia dalla maggioranza sia dall’ opposizione si sono levate forti critiche al provvedimento e ferme richieste di chiarimenti al ministro per un provvedimento che viene da più parti ritenuto ingiustificato.
Dalla maggioranza si è fatto sentire l’ on. Foti (PdL), che ha presentato una interrogazione al ministro denunciando le incongruenze del provvedimento – con particolare riferimento all’ assenza di norme prescrittive dell’ Unione europea – e chiedendo al ministro stesso “se non ritenga opportuno prevedere la sospensione degli effetti del decreto emanato” o, almeno, alleviarne gli oneri, che allo stato appaiono particolarmente gravosi per i proprietari di casa, per giunta in un momento di grave crisi per le famiglie italiane.
Un’ altra interrogazione al ministro Scajola è stata presentata dal Presidente dei senatori dell’ Udc, D’ Alia, il quale ha anch’ egli messo in evidenza gli alti costi dell’ operazione per i proprietari di casa – a fronte dell’ assenza di qualsiasi necessità di nuovi controlli, considerati il rigore e la frequenza di quelli già imposti dalla legge – e ha chiesto al ministro di spiegare i motivi per cui siano stati introdotti ulteriori obblighi senza che nessun pronunciamento dell’ Unione europea si sia espresso in tal senso.
In termini analoghi si è pronunciato, sempre dai ranghi dell’ opposizione, il deputato Touadi (Pd), il quale – dopo avere sottolineato il soddisfacente livello di tutele garantito dall’ attuale normativa – ha chiesto in una interrogazione al ministro quali siano i motivi che lo hanno indotto a sottoporre le famiglie italiane, in un momento di grande crisi, ad un notevole sforzo economico, introducendo peraltro degli obblighi stringenti non previsti da nessuna normativa cogente dell’ Unione europea.
Corrado Sforza Fogliani
presidente Confedilizia