Il Senatore Andrea Fluttero, Segretario Commissione ambiente Senato, di recente ha posto questa domanda in un articolo che riportiamo di seguito. Paola Olivero risponde, desiderando chiarire una situazione di fatto.
Così Fluttero: “È importante che la Sogin proceda speditamente con la realizzazione del deposito D2, che ospiterà i rifiuti a media e bassa radioattività (guanti, tute, medicali ecc..) già presenti a Saluggia che dovranno essere trattati da Nucleco per compattarli, ridurli di volume e confezionarli in contenitori dimensionalmente omogenei ed altamente sicuri. Inoltre è urgente realizzare l’ impianto Cemex con annesso deposito, denominato D3 per la solidificazione ed il deposito dei rifiuti nucleari liquide ad alta radioattività attualmente stoccate nei serbatoi Eurex.
Sarebbe infatti contro il buon senso non realizzare gli impianti ed i depositi previsti che servono ad aumentare la sicurezza dei cittadini e del territorio. Sono le caratteristiche idrologiche inidonee del territorio a sconfessare l’ ipotesi allarmistica di alcuni che Saluggia possa diventare il sito nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari.
In ogni caso il miglior modo di scongiurare l’ ipotesi paventata dagli esponenti del Pd sarà che gli onorevoli Morgando e Damiano, che oggi manifestano a Saluggia, si impegnino con tutto il loro partito ad evitare le strumentalizzazioni quando si entrerà nel vivo del processo di individuazione del sito di stoccaggio nazionale. In caso contrario, si dimostrerà quanto le polemiche di questi giorni siano in realtà strumentali e forse più legate alla competizione per le primarie del PD che non all’ interesse per i cittadini”.
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Chiarimenti di Paola Olivero
La costruzione del Deposito Nucleare D2 nel sito Eurex di Saluggia non può procedere speditamente in quanto la proroga del Comune di Saluggia data a Sogin è in palese contrasto con il Piano Regolatore. La proroga, reputata illegittima, è stata sottoposta dalla minoranza consigliare alla Regione Piemonte ed alla Procura della Repubblica.
Se il Sindaco di Saluggia reputa che la proroga debbe essere data, dunque, porti in Consiglio Comunale la Variante al Piano Regolatore, che attualmente vieta ogni tipo di costruzione in quell’ area. Ci spieghi inoltre come ha potuto concedere una proroga per un Deposito di cui non si conosce neppure il progetto definitivo, perché non esiste ancora e su cui l’ Ispra non si è ancora espressa.
Le uniche costruzioni (nuovi serbatoi di stoccaggio di rifiuti radioattivi liquidi, nuovo sistema di approvvigionamento idrico) fatte dal 2003 in avanti nel sito di Saluggia dalla Sogin, che gestisce i lavori di smantellamento dell’ impianto Eurex, sono state autorizzate da ordinanze, che derogavano disposizioni di legge e prescrizioni del PRGC, emesse dal Commissario Delegato per la sicurezza dei materiali nucleari, Gen. Carlo Jean, dotato di pieni poteri dalla Presidenza del Consiglio.
Dal 31.12.2006 la figura del Commissario Delegato non esiste più, essendo evidentemente terminato lo stato di emergenza che ne aveva favorito la nomina; pertanto da quella data tornano a valere le norme e le leggi, ivi compreso il Piano Regolatore Generale, che erano state derogate.
Con l’ ordinanza prima citata, in cui testualmente era scritto vale quale permesso di costruire ai sensi del T.U edilizia, erano autorizzate le seguenti opere:
1) Nuovo sistema di approvvigionamento idrico
2) Deposito D – 2 per rifiuti solidi a bassa radioattivià
3) Edificio direzione operazioni di cantiere
4) Edificio portineria e controllo security
5) Relativa viabilità
L’ unica opera iniziata nei termini previsti è quella relativa al sistema di approvvigionamento idrico. Non risultano essere state presentate a norma di legge da parte della Sogin, né entro il termine di un anno dal rilascio del permesso a costruire successivamente, le comunicazioni di inizio lavori delle altre 4 opere autorizzate dall’ ordinanza, in particolare di quella del Deposito D2.
Quindi, ammesso che fosse possibile concedere proroghe, non lo si può fare per lavori che non sono neppure iniziati, come appunto il Deposito D2 per immagazzinare migliaia di metri cubi di scorie nucleari solide.
Mettere in sicurezza le scorie nucleari di Saluggia significa prima di tutto cementare le scorie liquide, che sono il vero problema di sicurezza. Per questo è necessario l’ impianto Cemex che non esiste ancora, così come non è neppure iniziato il progetto per i contenitori di trasporto dei manufatti cementati.
E allora perché iniziare proprio dal Deposito D2, destinato a contenere i prodotti solidificati dal Cemex che è di là da venire??? Dunque è legittimo e fondato pensare che la costruzione del D2, destinato a contenere unicamente rifiuti solidi, in assenza di sito nazionale, condannerà Saluggia a divenire di fatto deposito nazionale, accogliendo al suo interno l’ 80% delle scorie nucleari italiane.
E il PDL non offre nessuna garanzia al riguardo del sito nazionale, tant’ è che l’ On. Roberto Rosso ha votato contro un ordine del giorno presentato in merito dall’ On. Bobba del Pd alla Camera, in occasione della discussione sulla nuova legge nucleare! Fino ad oggi purtroppo molti giornali e televisioni hanno sistematicamente censurato le notizie al riguardo, optando piuttosto per dare spazio al Sindaco di Saluggia Pasteris che lancia petali di rosa agli sposi.
Il Sindaco Pasteris si impegni piuttosto a chiedere in modo definitivo e perentorio al Ministro Scajola di applicare i contenuti del D.M. 25 – 2 – 08 per giungere all’ identificazione del sito nazionale: sia identificata un’ agenzia autonoma e indipendente, sia redatta la carta nazionale dei siti idonei e si aprano i Tavoli di Concertazione Stato / Regioni.
Paola Olivero
Consigliere Comunale e Coordinatore PD, Saluggia