Estero News. Il vertice per il clima al Palazzo di Vetro. Ban Ki – Moon: “Il cambiamento climatico minaccia di cancellare anni di sviluppo”

 Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki – Moon ha aperto il vertice sul clima al Palazzo di Vetro rimproverando la comunità internazionale per la lentezza glaciale dei negoziati in un nuovo trattato internazionale che sostituisca il protocollo di Kyoto.

Ban Ki – Moon ha detto che abbiamo meno di dieci anni per evitare gli scenari peggiori causati dal surriscaldamento del pianeta. Il segretario generale, recentemente in missione al Polo Nord, ha anche avvertito che sull’ Artico i ghiacci potrebbero sparire entro il 2030 e le conseguenze sarebbero sentite dai popoli di ogni continente.

“Il cambiamento climatico, ha continuato Ban, colpisce soprattutto i Paesi meno sviluppati, e in particolare l’ Africa, dove il cambiamento climatico minaccia di cancellare anni di sviluppo, destabilizzando stati e rovesciando governi”. Ban ha lanciato un appello ai Paesi industrializzati, invitandoli “a fare il primo passo, perchè se lo farete altri adotteranno misure audaci”.

Per il capo del Palazzo di Vetro, il nuovo trattato deve includere obiettivi per la riduzione di emissioni entro il 2020 e supporto finanziario e tecnologico ai Paesi in via di sviluppo, cioè quelli che hanno contribuito di meno a questa crisi ma hanno sofferto di più, e per primi.

“Sole per tutti”, un impianto solare su ogni tetto. La richiesta allo Stato di Legambiente per fermare i cambiamenti climatici, in vista di Copenaghen

 Con una petizione che raccoglierà firme in tutta Italia, Legambiente lancia la nuova campagna “Sole per tutti” e chiede allo Stato italiano di adoperarsi perché ogni casa abbia un pannello solare sul tetto. A Copenhagen, a dicembre, il Mondo deve decidere come fermare i cambiamenti climatici. Serve infatti una riduzione delle emissioni di CO2 nei Paesi industrializzati per salvare milioni di persone dalle catastrofi causate dai cambiamenti climatici che produrranno anche l’ aumento della povertà e dell’ emigrazione.

“Non c’ è più tempo e servono risposte immediate sui cambiamenti climatici – dice Andrea Poggio, vicedirettore Nazionale di Legambiente – Noi siamo come sempre in prima fila e faremo la nostra parte: con questa petizione chiediamo al Governo impegni seri e concreti, a sostegno delle nostre proposte che potranno anche rilanciare l’ economia in crisi.

Copenhagen è un’ occasione da non perdere ma tutti possono fare la propria parte per fermare i cambiamenti climatici. Lo Stato dovrà dare una risposta alle migliaia di firme dei cittadini italiani e aiutarci perché sul tetto di ogni italiano ci sia un impianto solare. Siamo o non siamo il Paese del Sole?”

Ecco gli impegni che la petizione di Legambiente chiede allo Stato:

*un metro quadrato a testa di solare termico. Oggi in Austria vi sono 40 volte più collettori per abitante dell’ Italia, noi vogliamo arrivare a un metro quadrato a testa di collettore per scaldare l’ acqua per gli usi domestici. Si può fare se il Governo assicura anche in futuro la detrazione dalle tasse del 55% delle spese. Produrre e installare 1 metro di collettore solare a testa creerebbe 400 mila posti di lavoro. L’ energia risparmiata, 42 Twh termici, sarebbe pari a quella consumata da 4 grandi centrali.

Funerali di Stato per i soldati morti a Kabul. Commozione del mondo politico

 Presenti alle esequie non soltanto le massime autorità del Paese, ma anche tantissima gente comune, che si è stretta con affetto e partecipazione attorno ai familiari delle vittime. Il corteo funebre è partito dall’ ospedale militare del Celio, diretto alla Basilica di S. Paolo, dove hanno avuto inizio le esequie. Numerose le bandiere tricolore esposte alle finestre e ai balconi dei palazzi lungo il percorso.

Per primi ad arrivare alla Basilica sono stati i familiari delle vittime, accolti da un lungo applauso della folla. Alcuni di loro hanno risposto salutando con la mano, altri sorridendo, ma il sentimento prevalente è stato quello di muto dolore. L’ ultima carezza del piccolo Martin Fortunato alla bara del suo papà è una delle immagini simbolo della giornata dei solenni funerali di Stato per i sei parà morti giovedì scorso nell’ attentato di Kabul.

Poi sono giunte le autorità: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quelli delle Camere, Renato Schifani e Gianfranco Fini, il premier Silvio Berlusconi, i ministri La Russa, Bossi, Calderoli, Frattini, Brunetta, Alfano, Meloni, Tremonti e Letta. Quindi il sindaco Alemanno. Folta anche la rappresentanza dell’opposizione: Franceschini, Bersani, Marino, D’ Alema, Scalfaro e Bassolino per il Pd quindi Casini e Vendola. Applausi e sventolio delle bandiere tricolore hanno accompagnato le salme dei sei militari all’ interno della Basilica.

Immigrazione. Stop dell’ Onu ai respingimenti

 Ieri a Bruxelles, Antonio Guterres, l’ Alto commissario per i rifugiati delle Nazioni unite, ha ribadito, le sue forti riserve nei riguardi dei respingimenti di clandestini effettuati dalle motovedette italiane nel Mediterraneo, considerando fortemente carenti, in Libia, le condizioni di protezione adeguate ai richiedenti asilo.

Guterres, durante una conferenza stampa a Bruxelles, a margine del Consiglio dei ministri Ue degli Affari interni, ha dichiarato: “La nostra posizione è molto chiara: noi non pensiamo che in Libia ci siano condizioni che permettano la protezione dei richiedenti asilo: la situazione attuale non lo consente”.

In Libia, ha proseguito l’ Alto commissario Onu, “ci sono condizioni di detenzione spaventose, e c’ è il rischio effettivo che persone che meriterebbero la protezione internazionale siano rimandate nei paesi d’ origine. Per questo abbiamo espresso le nostre forti riserve verso l’ Italia, sul respingimento delle persone verso la Libia in queste circostanze”.

Federalismo fiscale. Roberto Formigoni: “Temibile? Solo per i malgoverni”

 “Il federalismo fiscale non è affatto un modo sistema per avvantaggiare i più forti: al contrario, è un mezzo virtuoso per il rinnovamento dell’ intero Paese”. Ha detto presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nella sua relazione al convegno – cenacolo su “L’ attuazione del federalismo fiscale: problemi e prospettive”, organizzato a Santa Margherita di Pula (Cagliari) dal Centro Studi Giuridici per l’ Integrazione Europea “Diritti e Libertà” e dalla Fondazione Europa e Civiltà.

Un cenacolo, appunto, di personalità di primo piano della politica (Formigoni ha dialogato in particolare con i presidenti della Sardegna, Ugo Cappellacci, e della Campania, Antonio Bassolino) e della Magistratura (Vincenzo Carbone, primo presidente della Corte di Cassazione; Antonio Martone, avvocato generale della Corte di Cassazione; Oscar Fiumara, avvocato generale dello Stato, per citare solo alcuni nomi tra i numerosissimi).

Per Formigoni il federalismo deve essere “solidale, unitario ed autentico, cioè anche competitivo”; soprattutto deve dare risultati positivi per il cittadino, perché questo alla fine è quello che conta: maggior trasparenza, più efficienza nei servizi, minori costi, minor carico fiscale.

È il percorso, ha ricordato Formigoni, che le Regioni hanno iniziato nel 2001, portato all’attenzione del Governo nel 2007 e ancora nel 2008: di questo percorso – ha detto il presidente lombardo – la legge delega sul federalismo fiscale è figlia. Una legge che ha il merito, tra l’ altro, di aver sostituito il vecchio criterio della spesa storica con quello del costo standard. “Non si vede perché – ha spiegato Formigoni, facendo un esempio concreto – una sacca di sangue debba costare anche 5 – 10 volte di più in certe zone del Paese rispetto ad altre”.

Economia. La crisi, l’ immobiliare e un inquietante interrogativo: opportunità o pericolo?

 La crisi è, per l’ immobiliare, un’ opportunità e – allo stesso tempo – un pericolo. Un’ opportunità, dunque. La crisi è, infatti, partita dall’ immobiliare (per le imposizioni demagogiche della politica statalista dei politici del radicalismo statunitense che proclamavano il “diritto alla casa”, da cui i subprime), ma – è un paradosso – è destinata a risolversi nel e a favore dell’ immobiliare, allorché l’ inflazione (che tutti prevedono si sviluppi quando verranno a galla le potenti iniezioni di liquidità delle banche centrali) manifesterà – contestualmente alla ripresa economica – i propri effetti.

Ma la crisi è anche un rilevante pericolo per l’ immobiliare: e il guaio grave è che il pericolo è già una realtà, mentre l’ opportunità è attesa. Non si tratta della caduta dei valori: che non c’ è e non ci sarà, perché non c’ è mai stata – salvo che in poche zone d’ Italia – una bolla artificiosa (e chi predice – o auspica – una caduta dei valori, lo fa solo al fine di creare l’ ambiente adatto perché vengano ulteriormente, e di nuovo scandalosamente, favoriti alcuni strumenti già a fiscalità privilegiata, messi in piedi dal grosso capitale parassitario).

Il pericolo – dunque – non sono i valori, sono i politici: oggi più che mai tentati – illusi da interessi di settore – dalla via breve (quella che Einaudi definiva inventata da superbia satanica) della creazione di lavoro buroindotto: di lavoro indotto dalla burocrazia, e a carico dei soliti noti (proprietari).

Il Ministero dello Sviluppo (sic) economico è già partito alla carica, varando alla chetichella – perlomeno, rispetto alle organizzazioni rappresentative di chi deve pagare, non certo rispetto a quelle dei beneficiari – un provvedimento che impone, per gli apparati ascensoristici, lavori che non sono obbligatori in alcun’ altra parte d’ Europa.

Estero. Bomba a Kabul, sei italiani morti

 Il governo, dopo l’ attentato, sta pensando a una transition strategy, non ad un ritiro del contingente militare italiano in Afghanistan.

“Noi avevamo già un progetto, sempre condiviso con gli alleati, di riportare a casa i soldati che avevamo mandato per il periodo elettorale. Poi bisognerà mettere a punto una transition strategy per caricare di maggiore responsabilità il nuovo governo” ha spiegato il presidente del Consiglio Berlusconi. Il ministro la Russa ha però avvertito che “ipotizzare in queste ore una exit strategy dall’ Afghanistan sull’ onda dell’ emotività potrebbe essere inteso come un segno di debolezza verso il terrorismo e potrebbe accrescere la violenza verso i nostri soldati”.

“C’ è la riconferma della determinazione italiana a tener fede all’ impegno preso, come impegno della comunità internazionale su mandato dell’ Onu con compiti di lotta al terrorismo a fini di pacificazione e di stabilizzazione di quell’ area” ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, da Tokyo, dopo aver sottolineato che comunque una discussione in Parlamento per rimotivare la missione è “comprensibile” e che “almeno nel Pd” non ci sono divisioni su questo tema, quanto a quelle tra Pdl e Lega “chiedete al presidente del Consiglio”.

Il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha spiegato: “L’ Italia fa parte di una missione Nato, ma anche con un mandato espresso dall’ Onu. La riflessione su una transizione di disimpegno non può che essere vista e discussa collegialmente all’ interno di questo organismo del quale facciamo parte e nel quale siamo cooprotagonisti”.

Afghanistan – Il ministro degli Esteri Franco Frattini: “La missione deve cambiare”

 Cinquecento soldati italiani, inviati in Afghanistan per controllare il regolare svolgimento del voto, rientreranno nei prossimi giorni, nelle prossime settimane in accordo con gli altri paesi che hanno a loro volta aumentato i loro contingenti per le elezioni. È la promessa che Silvio Berlusconi fa da Bruxelles, nel giorno del lutto per i sei soldati italiani morti laggiù.

Ma a Bossi che chiede di riportare tutti i nostri militari a casa per Natale, il Cavaliere risponde che per ora si può parlare di una transition strategy, di una diminuzione di organici. Anche per onorare i morti, perchè certo non possiamo, dopo aver fatto tanto anche in termini di sacrifici umani, abbandonare l’ impresa in seguito ad eventi così drammatici e dolorosi.

“Si deve finire il lavoro iniziato in Afghanistan per una democrazia essenziale in quel paese ma anche per proteggere il resto del mondo dal terrorismo. E si deve farlo con una forte riduzione del contingente italiano, ma senza ipotizzare passi indietro solitari perchè nessun paese può assumere decisioni univoche, questo tradirebbe l’ accordo e la fiducia degli altri paesi presenti”.

Questa la linea che il premier Silvio Berlusconi traccia a Bruxelles, in questa giornata dolorosa, per ribadire, di fronte ai capi di stato e di governo dell’ Unione, che l’ Italia al momento rimane. Nonostante abbia già dato tanto in termini di sacrifici umani: ventuno giovani vite in 5 anni.

Lombardia. Precari della scuola: approvato il documento dal tavolo del Patto per lo Sviluppo

 Al termine dei lavori del Patto per lo Sviluppo è stato approvato un documento che riassume le posizioni condivise e gli impegni assunti.

“Il sistema economico italiano ha dato prova di saper reagire in modo efficace alla crisi economica anche grazie ad un sistema sociale e a un assetto del sistema del welfare che si è mostrato adeguato alle sfide e alle difficoltà a cui era chiamato a rispondere”.

In tale contesto Regione Lombardia ha contribuito con la propria spinta propulsiva all’ evoluzione del sistema degli ammortizzatori sociali verso un passaggio dal Welfare della necessità al Welfare della opportunità, centrato sulla volontà della persona di essere e rimanere attiva nella società, offrendo alle persone risposte integrate per mettere a frutto la propria esperienza e competenza.

Il grande accordo Stato Regioni sugli ammortizzatori sociali è stato un esempio positivo in questo senso: il lavoratore in cassa integrazione riceve un’ integrazione al reddito, un’ indennità di partecipazione per compiere percorsi formativi e di riqualificazione. In questo modo la persona non resta inattiva, ma investe nella propria crescita professionale per rientrare con più efficacia nel mondo del lavoro.

Anche l’ accordo siglato il 7 settembre tra Regione Lombardia e Ministero dell’ Istruzione è un esempio virtuoso di questo nuovo welfare. Grazie al cofinanziamento di 15 milioni di euro di Regione Lombardia, si offre un’ integrazione al sussidio di disoccupazione ai lavoratori precari della scuola, iscritti nelle graduatorie permanenti, senza contratto nell’anno scolastico 2009 / 10, per continuare ad apportare la loro professionalità all’ interno della scuola e del sistema della formazione, attraverso progetti di miglioramento dell’ offerta formativa: azioni di lotta alla dispersione, recupero e approfondimento degli apprendimenti, attività di orientamento, supporto per l’ inserimento di studenti stranieri e di ragazzi con disabilità, e le altre attività di miglioramento che le scuole proporranno.

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