È gelo tra Fini – Berlusconi: botta e risposta a distanza. Teso il dibattito interno al Pdl

di isayblog4 19 views0

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In attesa dell’ intervento del presidente della Camera alla scuola politica di Gubbio, il coordinatore del partito Ignazio la Russa ammette che “ci sono opinioni del presidente Fini, non espresse adesso per la prima volta, che non sempre sono condivise totalmente dal Pdl: queste questioni politiche meritano un luogo e un’ occasione dove essere dibattute anche all’ interno del partito. Non credo che il presidente della Camera aspiri a fare il capo di un altro partito, altrimenti non sarebbe stato il cofondatore, solo pochi mesi fa, del Popolo della libertà”.

La Russa, intervistato da Maurizio Belpietro, conclude: “Fini è il presidente della Camera, in questa fase non svolge direttamente un ruolo di leader all’ interno del Pdl, ma credo che da lì nascano non dico molti equivoci, ma molte valutazioni divergenti”.

“Alcune delle dichiarazioni di Fini non fanno parte del bagaglio culturale della destra – sostiene il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli – ma lui ha tutto il diritto di farle”.

“Nel partito, aggiunge, il confronto è necessario. Ne uscirà un Pdl più forte. Sono convinto che abbiamo fatto la scelta giusta, non si può assolutamente tornare indietro”. Dello stesso avviso Italo Bocchino, vice capogruppo del partito alla Camera vicino alle posizioni di Fini: “Il Pdl ha pochi mesi di vita – dice – ed è un grande partito rappresentativo di circa il 40% degli italiani. In una realtà così grande ed ancora in fase di costruzione può anche accadere che ci sia bisogno di discutere”.

L’ opposizione attacca, Enrico Letta parla di scontro istituzionale, ma la Lega sottolinea che con Fini è giusto parlarsi e noi abbiamo il massimo rispetto per il suo ruolo.

“Questa maggioranza, però – afferma il capogruppo alla Camera, Roberto Cota – ha sempre avuto due caratteristiche: la compattezza e una politica chiara e proprio per questo ha il consenso della gente”.

Al di là del gelo tra il presidente di Montecitorio e il premier, l’ ex presidente del Senato Marcello Pera esprime preoccupazione sullo strapotere dell’ esecutivo e il ridimensionamento del ruolo del Parlamento. In un articolo su Il Foglio, Pera afferma che da tempo i partiti sono scomparsi e il Parlamento è chiuso. Non per ferie, ma per inattività. Così saltano gli equilibri costituzionali e rischia di saltare la democrazia. Un Paese senza istituzioni costituzionali definite, con un sistema politico precario, dentro una crisi economica, che passa da scossa a scossa, fa venire la voglia di qualunque avventura.

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