“La lotta contro ogni sopruso ai danni delle donne, contro la xenofobia, contro l’ omofobia fa tutt’ uno con la causa del rifiuto dell’ intolleranza e della violenza, in larga misura oggi alimentata dall’ ignoranza, dalla perdita dei valori ideali e morali, da un allontanamento spesso inconsapevole dei principi su cui la nostra Costituzione ha fondato la convivenza della nazione democratica”, ha dichiarato Giorgio Napolitano inaugurando la conferenza internazionale sulla violenza contro le donne, organizzata alla Farnesina nell’ ambito degli incontri del G8 a Presidenza italiana.
“Anche in paesi evoluti e ricchi come l’ Italia, dotati di Costituzione e di sistemi giuridici altamente sensibili ai diritti fondamentali delle donne, continuano a verificarsi fatti raccapriccianti, in particolare, negli ultimi tempi, di violenza di gruppo contro donne di ogni etnia, giovanissime e meno giovani – ha continuato Napolitano – Se nel mondo esistono fattispecie terribili di sopruso nei confronti del mondo femminile, associate a situazioni di conflitto e di emergenza o a costumi barbarici come quello delle mutilazioni genitali femminili, nondimeno troppe altre si riscontrano anche in paesi moderni avanzati” ricordando l’ elevata diffusione di aggressioni e stupri nelle nostre comunità, senza dimenticare le violenze domestiche e altre di varia natura nel mondo del lavoro.
Nel suo discorso, Giorgio Napolitano ha poi sottolineando come oggi viviamo nell’ età dei diritti, intendendo la complessità di questa espressione: diritti proclamati, diritti affermati o in via di affermazione, diritti da conquistare, diritti da rendere universali e ancora ha menzionato l’ importanza del riconoscimento dei diritti umani come condizione essenziale di convivenza civile, libera e democratica. In qualsiasi contesto il pieno riconoscimento la concreta affermazione dei diritti umani costituisce una innegabile pietra di paragone della condizione effettiva delle popolazioni e delle persone del grado di avanzamento materiale e spirituale di un Paese.
Quello lanciato da Napolitano è un richiamo alla non discriminazione, indirizzato contro ogni forma di violenza – fisica e psicologica – nei confronti della comunità omosessuale. Un appello di indubbia attualità che ci vincola alla Carta dei Diritti Fondamentali dell’ Ue, in cui sono elencati tutti i possibili motivi di discriminazione da mettere al bando: il sesso, la razza, il colore della pelle o l’ origine etnica o sociale, le convinzioni personali, le convinzioni politiche, fino alla disabilità e all’ orientamento sessuale.
“Quest’ ultima innovativa nozione – conclude il Presidente – va ricordata e sottolineata nel momento in cui l’ intolleranza colpisce persone e comunità omosessuali. Maltrattamenti e soprusi eseguiti con ferocia incomprensibile, alimentati dall’ ignoranza, dalla perdita di valori ideali e morali, da un allontanamento spesso inconsapevole dai principi su cui la nostra Costituzione ha fondato la convivenza nazionale democratica”.