“Le notizie economiche sono state in larga parte favorevoli negli ultimi mesi”, spiega l’ Ocse, che segnala il buon andamento dei mercati finanziari, la ripresa già in corso in economie emergenti come la Cina e la stabilizzazione del mercato immobiliare in Usa e Gran Bretagna, anche se la stretta sul credito prosegue e la salute del sistema bancario desta ancora preoccupazioni.
L’ organizzazione parla di una ripresa più vicina di quanto previsto alcuni mesi fa e di una conseguente attenuazione del deterioramento senza precedenti del mercato del lavoro. Tuttavia, il ritmo della ripresa sarà probabilmente modesto per un certo periodo avverte l’ organizzazione di Parigi. Per vari fattori: la crescita della disoccupazione e la stagnazione delle retribuzioni, che manterranno sotto pressione la domanda privata.
Per quanto riguarda l’ inflazione, il recente rincaro dei prezzi delle materie prime fa sì che i rischi di deflazione riguardino il solo Giappone. Nel rapporto l’ Ocse ha migliorato le stime sul Pil dei paesi del G7. Secondo le nuove previsioni, il Pil dei paesi dell’ area calerà del 3,7% nel 2009, mentre le stime di giugno parlavano di un calo del 4,1%. Per quanto riguarda l’ Italia, la contrazione stimata passa da un 5,5% a un 5,2%.
In quanto alla riscrittura delle regole della finanza globale in vista del G20 di Pittsburgh, il premier britannico Gordon Brown, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy hanno chiesto, in una lettera congiunta al G20, norme vincolanti e sanzioni per limitare il ricorso ai bonus nel settore finanziario. I tre grandi hanno chiesto di adottare le nuove misure, compresi i bonus che dovranno essere legati alle performance finanziarie.
“Il G20 potrebbe trasformare questi principi in regole vincolanti per le istituzioni finanziarie e potrebbe inoltre assicurare sanzioni a livello nazionale per le banche che non seguano queste regole”, scrivono nella lettera. La Bce ha deciso di lasciare i tassi di interesse all’ 1%. Anche il tasso sui depositi e quello marginale sono rimasti rispettivamente allo 0,25% e all’ 1,75%