Partecipando al meeting Ambrosetti dell’ economia, che si tiene a Cernobbio, il presidente di Assoedilizia e vice presidente di Confedilizia Achille Colombo Clerici, denuncia le iniquità e la antieconomicità della fiscalità immobiliare. La fiscalità immobiliare distorta rovina i bilanci delle piccole imprese e degli investitori del risparmio negli immobili.
“Non è accettabile che lo Stato italiano, di fronte alle legittime richieste dei
proprietari immobiliari rappresentate da Assoedilizia che ha, nel corso degli ultimi mesi, denunciato le iniquità della fiscalità del settore, continui a fare orecchi da mercante.
Questo atteggiamento dello Stato, improntato alla massima del chi ha avuto ha avuto , non va affatto bene. A noi, lo Stato mercante non piace. A noi piace lo Stato dispensatore di giustizia e di equità, responsabile delle sorti dei propri amministrati, non il furbetto.
Ebbene, come si fa a tollerare che si debbano pagare le imposte sul reddito anche quando questo non c’ è più ? O che lo Stato presuma un reddito sulla base di un parametro fissato arbitrariamente dallo stesso, con riferimento ad un valore immobiliare stabilito peraltro unilateralmente e di fatto insindacabilmente sempre dallo Stato stesso?
Alludiamo da un lato all’ obbligo fiscale del proprietario dell’ immobile di pagare l’ Irpef sui canoni di locazione commerciale anche se il conduttore è insolvente; senza che sia previsto alcun meccanismo di credito fiscale. La Corte Costituzionale ha lanciato un monito in proposito, ma né il legislatore, né le interpretazioni ministeriali lo hanno recepito.
D’ altro lato pensiamo alla verifica di congruità dei canoni della locazione, sulla base del 10 % del valore catastale capitalizzato: verifica che apre la strada agli accertamenti. Ebbene, i canoni, per via della crisi economica, diminuiscono: ma i valori catastali, spinti al rialzo dai Comuni alla disperata ricerca di incrementi del gettito ICI, continuano ad aumentare. E la congruità è sempre più lontana.
Ma che razza di norme tributarie abbiamo mai? Sono delle trappole! Per qual motivo, poi, il reddito del risparmio investito nell’ immobile deve esser tassato mediamente il triplo del reddito da lavoro ed il quintuplo delle rendite finanziarie?
Ed ultimo, ma non di minore importanza, perché mai anche la tassazione del reddito da lavoro (salari, stipendi, redditi professionali e derivanti dall’ esercizio di impresa individuale) deve aumentare, in virtù della progressività delle aliquote, se disgraziatamente questo si cumula, in capo al contribuente, con il reddito immobiliare ?
Siamo stanchi di esser trattati da cittadini di serie B, senza il riconoscimento dei propri diritti; buoni solo da spremere fiscalmente. Se lo Stato deve stanare gli evasori si affretti a farlo. Ma non faccia pagare il costo della sua incapacità a chi è regolarmente a regime, dal punto di vista fiscale; e lasci stare le norme che creano tensione permanente tra i contribuenti ed il fisco. Queste servono solo a generare sfiducia verso uno Stato iniquo e quindi evasione fiscale.
In conclusione: vanno eliminate tutte le norme distorcenti sul piano economico, delle quali, soprattutto in questi frangenti di crisi, non c’ è alcun bisogno, data la loro iniqua incidenza sui bilanci già in difficoltà delle imprese collettive o individuali del settore e data comunque la portata disincentivante l’ investimento edilizio. E va introdotta la tassazione separata dei redditi immobiliari, equiparandola a quella delle rendite finanziarie.
La cecità dello Stato in questa materia, dunque, è in ogni caso contraria allo spirito che deve regnare, soprattutto in questi momenti di crisi economica, in chi ha la responsabilita di reggere le sorti comuni”.
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