Le Frecce tricolori hanno solcato il cielo di Tripoli, dopo il braccio di ferro. Berlusconi: “Frecce con tricolore o non voleranno”

di isayblog4 25 views0

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A poche ore dall’ esibizione delle Frecce Tricolori in Libia, per il 40° anniversario della Rivoluzione Verde, quella che doveva essere una dimostrazione di amicizia tra Tripoli e Roma si trasforma in un braccio di ferro. “Non ci alzeremo in volo se i nostri aerei non potranno spendere i colori della nostra bandiera”, ha spiegato il tenente colonnello Massimo Tammaro, capo della pattuglia acrobatica dell’ Aeronautica militare.

Le autorità libiche avevano chiesto che le Frecce tricolori non rilasciassero alcuna scia, dopo aver inutilmente sollecitato l’ utilizzo di un fumo verde in omaggio alla rivoluzione di Muammar Gheddafi. Tripoli, ha aggiunto l’ ambasciatore italiano in Libia, Francesco Trupiano, “ritiene che oggi sia la propria Festa nazionale e vorrebbe avere solo il proprio colore, ma la bandiera della pattuglia acrobatica è quella. I punti sono chiarissimi e i nostri piloti sono pronti al decollo”.

Da Roma è arrivato l’ appoggio del governo ai militari italiani: “Frecce con tricolore o non voleranno”, ha avvertito il premier, Silvio Berlusconi. “Le modalità dell’ esibizione della pattuglia italiana – ha affermato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, spiegando di aver parlato con l’ ambasciatore libico a Roma, Hafed Gaddur – sono le stesse costantemente rispettate in tutti i Paesi del mondo dove le Frecce Tricolori si sono esibite. Non può peraltro esserci omaggio migliore per la ritrovata amicizia con la Libia della esibizione della nostra pattuglia che ha, nei fumi tricolore, la sua bandiera e il suo messaggio di pace e concordia“.

L’ ambasciatore libico a Roma Abdulhafed Gaddur ha infine assicurato che le Frecce Tricolori si sarebbero esibite a Tripoli con la classica fumata bianco – rosso – verde. Gaddur ha poi spiegato che la Libia non ha mai opposto alcun divieto su questo punto: “Sono state persone non responsabili a mettere in giro questa voce”, ha aggiunto.

Gheddafi, intanto, continua nell’ operazione di accreditamento morale e politico presso l’ Occidente. La Libia potrebbe risarcire le famiglie delle vittime dei terroristi nordirlandesi dell’ Ira, a titolo di compensazione per il ruolo avuto nel passato da Tripoli nel sostegno e nella fornitura di armi per gli attentati. Lo riferisce il britannico Independent citando fonti vicine al colonnello Muammar Gheddafi, secondo cui – dopo il rilascio di Abdelbaset Ali Mohmet al – Megrahi, l’ autore dell’ attentato di Lockerbie – il governo libico tratta con Londra.

Sul tavolo di un negoziato mai ufficialmente aperto c’ è anche la consegna dell’ assassino di Yvonne Fletcher, poliziotta venticinquenne che nel 1984 fu uccisa dal proiettile di un cecchino mentre teneva d’ occhio una manifestazione fuori dall’ ambasciata libica a Londra. I libici ne organizzarono il rimpatrio in tutta fretta e segretezza. Tripoli ha collegato questa vicenda con la richiesta di informazioni su un presunto complotto britannico messo in piedi nel 1996 per uccidere Gheddafi. “C’ è questo caso», ha detto Siala riferendosi all’ omicidio Fletcher, “e ne abbiamo un altro, i due sono collegati e c’ è un procedimento in corso su entrambi”.

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