Il governo si muove, dopo il richiamo del capo dello Stato, che chiede di recuperare in fretta i ritardi per il centocinquantesimo anniversario dell’ Unità d’Italia. Il Capo dello Stato: “Ho scritto una lettera al governo, attendo risposte”.
Il richiamo del Capo dello Stato sui tempi stretti per la preparazione delle celebrazioni dei 150 dell’ Unità d’ Italia, previste per il 2011, non è caduto nel vuoto: lo assicurano diversi esponenti del governo, a cominciare dai ministri La Russa e Matteoli. Mentre prendono le distanze alcuni esponenti della Lega. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso le sue preoccupazioni in un colloquio con il quotidiano La Stampa: “Siamo a fine agosto, la scadenza comincia a non essere lontana e se in autunno non si accelera i tempi sono stretti”, ha detto il Capo dello Stato.
Napolitano ha anche rivelato di aver inviato qualche settimana fa una lettera su questo tema al governo, “per conoscere gli intendimenti e gli impegni dell’ esecutivo per le celebrazioni del centocinquantenario”, una lettera che attende ancora risposta. Anche se è stato annunciato che, nel prossimo Consiglio dei ministri, il ministro per i Beni e le Attività culturali Sandro Bondi illustrerà i progetti per le celebrazioni. “Magari interverrò allora – ha concluso Napolitano – sulla base di quello che verrà o non verrà fuori”.
Il tema è diventato particolarmente complesso in seguito alle recenti polemiche sui simboli dell’ unità d’ Italia e della stessa Repubblica, per via delle contestazioni della Lega. Ma pesa anche il silenzio del governo: “Attendo – ha detto Napolitano alla Stampa – una risposta ormai improrogabile dal governo, affiché chiarisca i suoi intendimenti e i programmi in vista del nostro anniversario”.
Si dice completamente d’ accordo con il Capo dello Stato il ministro della Difesa Ignazio La Russa: “Fa bene il presidente della Repubblica a stimolare il governo, perché non c’ è più tempo da perdere. Io stesso, pur essendo un ministro che ha competenze sulle celebrazioni per l’ Unità d’ Italia, sono rimasto estraneo alla preparazione e sarei felice di essere coinvolto. Dico a Bondi: sono a disposizione, dò la mia piena disponibilità, sia personale sia come Forze Armate, considerato anche che abbiamo il know how necessario per gestire le grandi ricorrenze”.
Analoga disponibilità viene espressa dal ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli: “Il presidente Napolitano è giustamente sensibile e attento, come lo siamo noi nel governo, alle questioni legate a questa celebrazione. Posso confermare che nel corso dell’ ultima riunione del Cdm, prima della pausa estiva, il governo aveva già cominciato a fare un lavoro di ricognizione degli impegni e delle cose da fare. Certo le celebrazioni dovranno fare i conti con le risorse che abbiamo a disposizione. Non sono molte, la situazione economica è quella che è, e certo non ci aiuta. Ma comunque quello che si potrà fare lo faremo nei tempi giusti e senza ritardi”.
‘”La lettera del presidente Napolitano – commenta il ministro per l’ Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi – è uno sprone che il governo accoglie positivamente. Dal ministro Bondi arriveranno risposte concrete con una organizzazione impeccabile. In Consiglio dei Ministri valuteremo attentamente la sua proposta che condivideremo perché sappiamo del buon lavoro che sta facendo Bondi”.
Mentre da parte della Lega emergono posizioni meno convergenti: “In un momento come questo vanno evitate le celebrazioni elefantiache, le spese inutili e frammentate in mille rivoli. Altre sono le priorità e le esigenze della gente”, dice il presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota. Più cauto il ministro per la Semplificazione amministrativa Roberto Calderoli: “Non bisogna guardare al dito, ma pensare alla luna perché non basta celebrare gli anniversari dell’ Unità d’ Italia, ma bisogna prima di tutto realizzarla, risolvendo la questione meridionale e quella settentrionale. In tal senso il federalismo mi sembra lo strumento più adeguato. Personalmente sono dell’ idea che sulle celebrazioni ci sia da fare una valutazione attenta in un momento di crisi così grave. Tutto quello che verrà risparmiato va destinato al contrasto della crisi”.
I 150 anni dell’ Unità d’Italia “sono un’ottima occasione per segnare una discontinuità rispetto ad una pratica viziosa di spese inutili che ha portato a celebrazioni faraoniche nel passato”, afferma l’ eurodeputato della Lega Mario Borghezio. “In un momento delicato come questo – aggiunge – bisogna dare un forte segnale e la mia ricetta è proprio quella di non spendere neanche una lira”.