Bossi ignora che le minoranze linguistiche sono già garantite dall’ articolo 6 della Costituzione e dalla legge quadro 482 / 1999. Nessuna tutela è possibile per i meri dialetti: l’ italiano è la lingua ufficiale della Repubblica.
Anche Umberto Bossi nell’ assumere le funzioni di ministro ha giurato nelle mani di Napolitano: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’ interesse esclusivo della Nazione”.
Era l’ 8 maggio 2008. Il ministro oggi soffre forse di amnesia galoppante? Le minoranze linguistiche sono tutelate dall’ articolo 6 della Costituzione e dalla legge quadro 15 / 12 / 1999 n. 482. Bossi, per favore, prima di parlare, studia…..e chiedi consigli all’ avvocato Roberto Maroni, che, come responsabile dell’ Interno, conosce benissimo i problemi delle tante minoranze linguistiche.
Un articolo fondamentale della Costituzione, il 6, impegna solennemente la Repubblica a tutelare con apposite norme le minoranze linguistiche. La norme specifiche sono contenute nella legge quadro 15 dicembre 1999 n. 482 emanata in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche.
Questa legge afferma tre principi:
A) La lingua ufficiale della Repubblica è l’ italiano;
B) La Repubblica, che valorizza il patrimonio linguistico e culturale della lingua italiana, promuove altresì la valorizzazione delle lingue e delle culture tutelate dalla presente legge;
C) In attuazione dell’ articolo 6 della Costituzione e in armonia con i princìpi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco – provenzale, il friulano, il ladino, l’ occitano e il sardo.
Le Regioni conseguentemente hanno proceduto all’ approvazione di singole leggi in difesa delle minoranze linguistiche storiche. L’ elenco delle popolazioni tutelate sul piano linguistico mira ad escludere sia i nomadi sia gli immigrati sia coloro che parlano meri dialetti e più in generale le nuove minoranze.
Analisi storico – giuridica di Franco Abruzzo, giornalista professionista
INDICE.
1. Premessa. Il giuramento dell’ 8 maggio 2008 al Quirinale dei ministri del Governo Berlusconi. Bossi a Napolitano: Grazie presidente.
2. Otto articoli fondamentali della Costituzione italiana soprattutto per chi svolge altissime funzioni pubbliche.
3. Un articolo fondamentale della Costituzione, il 6, impegna solennemente la Repubblica a tutelare con apposite norme le minoranze linguistiche. La norme specifiche sono contenute nella legge 15 dicembre 1999 n. 482 emanata in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche. Le Regioni hanno adottato leggi nella stessa materia, realizzando una tutela ampia e articolata.
4. La Repubblica tutela anche due lingue, il friulano e il sardo, che non sono dialetti, ma lingue tagliate. La Costituzione e la legge 482 / 99 non danno alcuna tutela giuridica ai dialetti. Non esiste una lingua padana, ma tanti dialetti nelle varie province. Le rivendicazioni antistoriche e propagandistiche dei leghisti. Il giuramento tradito da Bossi.
5. Cicerone si scaglia contro Catilina. Un’ accusa famosa oggi probabilmente attuale.
Segue in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=4211
(e qui si può consultare la legge 482 / 1999 “in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”).
Tiegone 2 Febbraio 2011 il 12:36
E’ meglio non tirarsi la zappa sui piedi.
I “meri dialetti” sono lingue a tutti gli effetti riconosciuti anche dall’UNESCO, che certamente non è in mano alla Lega e per fortuna non si ferma alle etichette come usano fare i giornalisti italiani.